La Classe Iacozzilli Pelanda Teatro
4:09 pm, 24 Ottobre 18 calendario

La Classe, docupuppets per marionette e uomini

Di: Redazione Metronews
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ROMA Chi di noi bambino non si è mai sentito a disagio tra i banchi di scuola? Più o meno fatto oggetto di bullismo, più o meno preso in giro per quegli occhiali dalle lenti spesse come fondi di bottiglia, o per quel difetto nella pronuncia o per qualche altra diavoleria?
Fabiana Iacozzilli (da 10 anni alla  guida della compagnia Lafabbrica) ne sa sicuramente qualcosa, lo ha vissuto sulla propria pelle: lo dimostra la sua pièce “La Classe”. Andato in scena ieri sera all’Ex Mattatoio nell’ambito del RomaEuropa Festival, in replica oggi e domani alle 22, il “docupuppets per marionette e uomini” indaga il rapporto tra l’infanzia e l’età adulta.
Cosa resta in noi delle esperienze da bambini? La paura di andare a scuola, le botte e le umiliazioni subite dall’insegnante di turno (che si crede proprietario e giudice dei suoi studenti che magari non sanno cosa sono gli zigomi finché lei non li pizzica ben bene) quanto possono determinare il nostro essere da adulti?
Lo raccontano bene gli originali pupazzi di legno (realizzati dall’artista Fiammetta Mandich), al posto di bimbi in carne e ossa, che si agitano senza pathos su freddi banchi di scuola. Banchi che si muovono in uno scenario che pare una sala operatoria, se non fosse per la lavagna dove si alternano scritte inquietanti, come “Pensierini sulla pecora”. E la voce (questa sì vera) degli ex compagni di scuola che Fabiana Iacozzilli ha intervistato sottolinea certe indelebili sequenze di un’infanzia rubata (o forse resa solo più in fretta consapevole della durezza della vita?) da un’insegnante tiranno.  
Il toccante spettacolo della Iacozzilli (che fa riferimento a “La Classe Morta” di Kantor) convince e decolla anche grazie ai bravissimi attori che muovono con sapiente regia i pupazzi in scena.
 
 
Orietta Cicchinelli

24 Ottobre 2018
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