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10:11 pm, 17 Ottobre 18 calendario

Mistero sul condono «Testo manipolato»

Di: Redazione Metronews
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Roma  Si ampliano le maglie del condono fiscale e nel testo saltano fuori non solo soglie di condono molto più alte, ma anche l’abbuono di reati connessi al riciclaggio. E quando il vicepremier Di Maio lo scopre esplode e si lascia andare a dichiarazioni molto forti.
«Il decreto fiscale così scritto noi non lo voteremo mai. Quindi ad oggi non c’è nessun decreto fiscale». «Questo testo qui non è quello concordato in Consiglio dei ministri. L’ho scoperto oggi, i ministri stavano rivedendo le bozze che circolavano». «C’è di tutto, c’è il reato di riciclaggio, c’è di tutto. C’è sia lo scudo fiscale sia la non punibilità per chi evade. Questa parte deve essere tolta», dice riferendosi all’articolo 9 del decreto fiscale. «Se ci facciamo passare sotto al naso provvedimenti così, allora cominciano i problemi grossi. Perché qualcuno si mette in testa di poter fregare il governo». «Il testo arrivato al Quirinale è stato manipolato» (ma il Quirinale smentisce di aver ricevuto un testo). «Domani deposito una denuncia in Procura». «In questo governo stanno avvenendo tante cose inedite, tanti giochini». Poi cominciano gli ammorbidimenti. Sospetta di del sottosegretario Giorgietti? gli chiedono: «Non mi permetterei mai di indicare responsabili. Vedremo dopo la denuncia». «Se il testo non è ancora arrivato al Quirinale allora basterà lo stralcio di quella parte», afferma Di Maio. «Non ho ragioni di dubitare della Lega perché ci siamo stretti la mano», aggiunge. «Confermo la fiducia in questo governo», conclude. 
Le misure
Secondo quanto emerge dall’ultima bozza del decreto fiscale, sarà esteso all’Iva. Il tetto dei 100.000 euro sull’integrazione degli imponibili, comunque non oltre il 30 per cento di quanto già dichiarato, varrà per singola imposta da sanare (sono cinque) e per periodo d’imposta (dal 2013 al 2016). Si può così arrivare a una sanatoria dal valore di 2,5 milioni di euro. Sugli importi da far emergere si applicherà un’aliquota al 20% mentre per l’Iva si calcolerà l’aliquota media, risultante dal rapporto tra l’imposta relativa alle operazioni imponibili, diminuita di quella relativa alle cessioni di beni ammortizzabili, e il volume d’affari dichiarato, tenendo conto dell’esistenza di operazioni non soggette a imposta ovvero soggette a regimi speciali. Nei casi in cui non è possibile determinare l’aliquota media, si applica l’aliquota ordinaria del 22%.  Il testo esclude poi per i contribuenti che aderiranno alla pace fiscale presentando la dichiarazione integrativa, la punibilità per i reati di dichiarazione infedele, omesso versamento di ritenute e omesso versamento Iva.

17 Ottobre 2018
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