Acea celebra gli operai morti per il Peschiera
Nell’ambito degli eventi organizzati da Acea per celebrare gli 80 anni dell’Acquedotto del Peschiera, si è tenuta la cerimonia di commemorazione in ricordo dei 43 operai caduti durante la costruzione della più importante opera di approvvigionamento idrico a servizio di gran parte dei territori della provincia di Rieti e della città di Roma. Alla cerimonia, svoltasi presso le sorgenti del Peschiera, in provincia di Rieti, hanno presenziato il presidente di Acea Michaela Castelli e l’amministratore delegato Stefano Donnarumma. Tra le istituzioni intervenute in rappresentanza dei territori, hanno partecipato: il prefetto di Rieti Giuseppina Reggiani, Francesco Proni, dell’assessorato all’Urbanistica della Regione Lazio, Marco Pasquali per la Provincia di Rieti e i sindaci di Castel Sant’Angelo Luigi Taddei, di Cittaducale Leonardo Ranalli, di Frasso Sabino Antonio Statuti, di Casaprota Marcello Ratini, di Salisano Gisella Petrocchi, oltre a Giuliano Pacetti per la Città metropolitana di Roma.
I primati del Peschiera. Il sistema acquedottistico Peschiera-Capore – complessivamente un’infrastruttura di circa 130 km di condotte – è una delle più grandi opere idrauliche d’Europa e del Mondo. Convoglia le acque delle due omonime sorgenti situate in provincia di Rieti: la prima ha una portata che va da 14.500 a 22.000 l/s e la seconda di 4.700 l/s. Il Peschiera garantisce circa l’80% del fabbisogno idrico degli oltre 3 milioni di abitanti di Roma, di molti Comuni del Reatino, della Bassa Sabina e della costa settentrionale del Lazio, da Fiumicino a Civitavecchia. In base agli studi effettuati, è stato stimato che l’acqua che sgorga dalle sorgenti resta nel sottosuolo per 15-20 anni prima di essere erogata, una circostanza che ne garantisce l’elevata purezza. La qualità dell’acqua è comunque monitorata 24 ore su 24 da una sala operativa mediante l’utilizzo di una sofisticata strumentazione in grado di rilevarne in tempo reale i parametri chimico-fisici.
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