Migranti
8:14 pm, 9 Ottobre 18 calendario

«Niente voli charter per rimpatri dalla Germania»

Di: Redazione Metronews
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ROMA «Giovedì non ci sarà alcun volo charter in arrivo dalla Germania per il rimpatrio dei cosiddetti “dublinanti” e non ci saranno aerei di questo tipo nemmeno settimana prossima». Lo assicura il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, sottolineando che «la programmazione di questi voli non è frutto di accordi politici sottoscritti dall’attuale governo». Inoltre, sottolinea, «dovrebbero essere rimpatri singoli. Noi per buona volontà accettiamo dei gruppetti, ma aerei carichi di migranti dalla Germania da noi non arriveranno. La cosa fondamentale è che nessuno consideri più l’Italia il campo profughi d’Europa».
«Trattati da modificare»
Il rimpatrio dei migranti nei Paesi di primo arrivo è previsto dall’Accordo di Dublino, contestato dal vicepremier che ieri ha partecipato al G6 di Lione: «La riforma del Regolamento di Dublino? Io per dovere chiedo in ogni occasione la modifica dei trattati internazionali e delle missioni navali, ma l’Europa parla in un modo e agisce in un altro. Quindi, se non ci pensa Bruxelles facciamo da soli». Intanto, conclude, «al tavolo dei lavori a Lione è stato evocato il modello australiano di azzeramento dei flussi migratori via mare, che è poi quello al quale stiamo lavorando noi del governo italiano. Nei mesi passati ci hanno dato dei razzisti, degli ignoranti, dei sovranisti, oggi il nostro modello sta facendo scuola».
«La Libia è insicura»
Intanto il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, ricorda che la definizione di «porto sicuro» è legata alle convenzioni internazionali, «per ora non sottoscritte dal Governo libico». «La Libia dunque – precisa – non può essere definita un “porto sicuro”, ma l’Europa e l’Italia sono impegnate a stabilizzare la Libia. Per questo stiamo organizzando la Conferenza del 12 e 13 novembre a Palermo. Il governo del fenomeno migratorio va affrontato a livello europeo e su questo i progressi ci sono, ma sono lenti».
La proposta austriaca
La presidenza austriaca dell’Ue intende presentare una proposta di «solidarietà obbligatoria» nei confronti dei Paesi di primo ingresso in caso di crisi, ma senza includere l’obbligo di partecipare alla ridistribuzione dei migranti. Lo hanno riferito fonti Ue in vista della riunione di venerdì dei ministri dell’Interno dei 28. La proposta austriaca ipotizza «altri modi» per superare le relocation obbligatorie. Ad esempio con contributi «in termini di solidarietà, come risorse finanziarie, materiale o esperti».
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9 Ottobre 2018
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