Real Madrid e United due grandi club in crisi
CALCIO Problemi dentro lo spogliatoio, prestazioni balbettanti in campo, critiche e pressioni dall’ambiente. Sono ore difficili per Julen Lopetegui e Josè Mourinho, finiti sotto accusa all’indomani dell’inaspettata sconfitta del Real Madrid in casa del Cska Mosca e dello scialbo pareggio a reti bianche del Manchester United contro il Valencia.
Cinque ore e 19 minuti senza segnare. E’ questo il peccato capitale che viene rimproverato all’ex ct della Spagna, come evidenzia “Marca” in prima pagina. Un lungo digiuno che non si verificava dalla stagione 2006/07, quando sulla panchina dei “blancos” sedeva Fabio Capello e che non era mai capitano nell’era Ronaldo. Invece in Russia dopo 29 partite di fila in cui il Real era sempre andato a segno in Champions qualcosa si è inceppato. E improvvisamenter il fantasma di CR7 ha cominciato a palesarsi dalle parti del Santiago Bernabeu. Nè Gareth Bale né Karim Benzema né tantomeno Mariano Diaz, che da Ronaldo ha ereditato solo la maglia numero sette che porta sulle spalle, sono riusciti a sopperire al bottino di reti che ha portato in dote il fuoriclasse portoghese. Se a questo si aggiunge il ‘regalò – il retropassaggio errato di Kroos che ha portato al gol di Vlasic – e una buona dose di sfortuna (3 pali) lo sgambetto di Mosca è servito. Oltre che per l’astinenza di gol Lopetegui è finito nell’occhio del ciclone anche per alcune scelte di formazione, come le esclusioni dall’inizio di Sergio Ramos e Modric, in una squadra già priva di Baled ed Isco, che stanno facendo discutere tutto l’ambiente intorno alla Casa Blanca.
Se possibile se la passa anche peggio Josè Mourinho. Lo “Special One” è sotto assedio da inizio stagione, e non solo per i risultati non certo all’altezza delle aspettative che sta ottenendo lo United. Le perplessità espresse pubblicamente sul mercato condotto dalla società, le incomprensioni con la stella della squadra, Paul Pogba («Non sono autorizzato a parlare», ha detto dopo la partita), declassato dei gradi di vicecapitano, e con il giocatore più pagato in rosa, Alexis Sanchez, diventato l’ombra di se stesso, hanno fatto precipitare le quootazioni del portoghese. Lo 0-0 di Old Trafford contro il Valencia, più che per lo spettacolo visto che per il risultato di per sé, in tal senso fotografa il momento dei Red Devils. Mourinho resiste, per il momento, incassa le critiche dei giornali (“no Mour, it’s our misery” e “how much Mour?”) e dell’ambiente, con Paul Scholes in testa che ha dichiarato di essere sorpreso che non sia stato licenziato dopo la sconfitta in Premier contro il West Ham (3-1). «Non mi interessano le sue parole. Siamo in un paese libero, è libero di parlare», la difesa dell’ex allenatore dell’Inter, che prova a guardare avanti. «Abbiamo il Newcastle prima della sosta, poi Chelsea e Juve nel giro di tre giorni. Sarà un bene per la squadra riuscire a battere il Newcastle». Anche per evitare che lo spettro di Zidane si avvicini ancor più Oltremanica.
Ciliegina sulla torta: la Uefa ha avviato una proceduta contro lo United per il ritardo (di cui sono colpevoli i “rossi”) con cui è iniziato il match di Champions.
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