Italiani in estinzione Nel 2050 saremo sempre meno
Roma Italia spopolata e anziana. Non tra mille anni ma nel 2050. Mentre a sorpresa il nord-Europa cresce. È il quadro demografico che emerge dallo studio della Fondazione Leone Moressa che verrà presentato a Palazzo Chigi il 10 ottobre ed è stato anticipato da Repubblica. Secondo il Rapporto 2018 sull’economia dell’immigrazione, lo scorso anno i cittadini italiani sono diminuiti di centomila unità (a fronte di 459mila nati e 650mila morti con un saldo “naturale” a meno 191.000), e nel 2050 con una continua diminuzione saremo saremo il 17% in meno. Senza giovani, perché un terzo della popolazione a quel punto sarà in età da pensione. Ma quello che fa notare il rapporto è che neanche l’immigrazione in Italia compenserà più il calo di natalità. Infatti in realtà arrivano sempre meno migranti e soprattutto chi arriva considera l’Italia Paese di transito e cerca di andare altrove il prima possibile (il saldo dei migranti residenti lo scorso anno è stato di +85mila). Questo tema della mancata immigrazione (paradossalmente in un periodo in cui si discute del contrario) è quello che secondo la Fondazione più zavorra l’Italia. Infatti analoga crisi di nascite si vive in Germania, ma essa è stata compensata da un saldo migratorio fortemente positivo (+476mila), che ha garantito una crescita della popolazione. A parziale sorpresa poi nel nord Europa gli abitanti crescono: la crescita demografica più forte si registra in Francia (+164.600) e Regno Unito (+147.900), ma sono positivi anche altri Paesi del Nord come Irlanda, Svezia, Danimarca, Belgio e Paesi Bassi. Male sud ed est d’Europa.
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