Libri/ Helena Janeczek
8:18 pm, 12 Settembre 18 calendario

La ragazza con la Leica che inventò Robert Capa

Di: Redazione Metronews
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“Gerda Taro non c’est moi”. Parola di Helena Janeczek. Non è lei “La ragazza con la Leica”, la protagonista del bellissimo romanzo Guanda (p. 331 euro 18) con cui ha vinto, prima donna dopo 15 anni, il premio Strega. Gerda, fotografa compagna di Robert Capa, la donna che ha contribuito al suo mito di reporter, inventandone anche il nome. Gerda morta a 27 anni durante la guerra civile spagnola sotto i cingoli di un carro armato. Gerda “spensierata per natura, speranzosa per principio”, ebrea polacca nata in Germania come Helena, che però vive in Italia da moltissimi anni.
Helena assomiglia a Gerda?
«No, anche se alcune sue caratteristiche sono positive per tutte le donne. Per esempio vivere ogni momento affondando nelle occasioni belle della vita, avere leggerezza, coraggio, anche se troppo coraggio le ha fatto male».
Vive in Italia da più di 30 anni. Si è mai sentita esiliata?
«Mai. La realtà è che sono nata e cresciuta nel paese sbagliato. I miei genitori erano ebreo-polacchi, arrivati in Germania dopo il pogrom di Kielce, nel 1946».
I suoi genitori vennero deportati ad Auschwitz, si salvarono al contrario di altri suoi familiari. Un bagaglio pesante.
«Da piccola i miei non ne hanno mai parlato. Chi sopravvive all’indicibile  non ama raccontare. Però i loro vissuti filtravano, l’effetto su me, bambina, era terribile…»
Come è  sopravvissuta?
«Nessuno è spacciato solo perché ha un’eredità traumatica pesante. Le ferite si cicatrizzano, a volte ti fanno male, si riaprono, però ci puoi convivere».
Una donna che ha vinto un premio così importante dopo tanti anni. Il lavoro di una scrittrice è meno riconosciuto di quello di uno scrittore? 
«Vale per la scrittura ma non solo. Però fa specie che nell’editoria non si riesca a rompere il tetto di cristallo. È un settore dove le donne sono il pilastro della filiera, eppure, per questioni di pregiudizio, nelle posizioni di potere ci sono sempre gli uomini».
ANTONELLA FIORI @aflowerinlife
 
 
 

12 Settembre 2018
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