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4:38 pm, 14 Agosto 18 calendario

Sale il bilancio dei morti per il crollo del ponte

Di: Redazione Metronews
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Sono 37 le vittime accertate nel crollo del ponte Morandi di Genova.  Risultano invece 16 feriti di cui 12 in codice rosso. Al momento del crollo del Ponte erano in transito sulla struttura una trentina di veicoli, più alcuni mezzi pesanti.
Consolidamento. Autostrade per l’Italia comunica che sulla struttura – risalente agli anni ’60 – erano in corso lavori di consolidamento della soletta del viadotto e che, come da progetto, era stato installato un carro-ponte per consentire lo svolgimento delle attività di manutenzione. I lavori e lo stato del viadotto, informa una nota, erano sottoposti a costante attività di osservazione e vigilanza da parte della Direzione di Tronco di Genova. Le cause del crollo “saranno oggetto di approfondita analisi non appena sarà possibile accedere in sicurezza ai luoghi”.
Dal 1967.  Il “Ponte Morandi” crollato a Genova è stato costruito tra il 1963-1967, anno in cui fu inaugurato. La campata maggiore aveva una lunghezza di 210 metri su una lunghezza totale dell’opera di 1.182 metri. La tecnologia costruttiva è quella del calcestruzzo armato precompresso. Le pile hanno forma di cavalletto rovesciato bilanciato e un’altezza di 90 metri. Gli stralli sono trefoli in acciaio rivestiti di calcestruzzo.    Secondo quanto si legge sul sito ingegneri.it il ponte sul Polcevera fu progettato da Riccardo Morandi nei primi anni ’60. Morandi, romano legato al razionalismo costruttivo di fine ‘800, brevettò un sistema di precompressione denominato “Morandi M5” che applicò a diverse sue opere, tra cui il consolidamento di un’ala dell’arena di Verona nel 1953. Ciò che rese famoso Morandi, però, è la struttura del ponte a cavalletti bilanciati che riassume l’unione tra la trave precompressa isostatica e le strutture strallate. Questa soluzione la si ritrova nel ponte genovese sul Polcevera ma anche sul più lungo e precedente Ponte General Rafael Urdaneta sulla baia di Maracaibo (Venezuela), lungo 8,7 chilometri con 135 campate, di cui solo le 6 centrali con schema statico strallato.    Questo ponte crollò quando nell’aprile 1964 la petroliera Exxon Maracaibo, da 36.000 tonnellate a pieno carico, in uscita dalla laguna di Maracaibo, ebbe un guasto elettrico che la rese ingovernabile e urtò le pile 30 e 31, ad oltre 600 metri di distanza dalle campate progettate per il passaggio del traffico navale. L’impatto fu di tale violenza che fece crollare completamente le due pile trascinando in mare ben tre campate consecutive del ponte. Questo tipo di evento non era stato preso in considerazione durante la progettazione.

14 Agosto 2018
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