«Il nostro dolce amaro Privé»
INTERVISTA. «Due figure abitano questo disco, una amara e l’altra dolce. La prima sfugge alla canzone, la seconda la insegue. Una diffida delle parole e l’altra si consegna alle parole stesse. Sembra che alcune canzoni si muovano sospettose, offendendo le altre che invece accolgono, consolano e scaldano». Queste le parole di Peppe Servillo per introdurre “Privé”, il nuovo disco degli Avion Travel. La band lo presenterà in un concerto in programma il 20 luglio alla Casa del Jazz.
Come è nato il progetto “Privé”?
È nato tre anni fa ritrovandoci sul palco a suonare, ritrovando immediatamente con naturalezza, la complicità e l’intesa di sempre.
Come lo descriverebbe?
Come un disco con due anime, una inquieta e l’altra dolce che si interrogano e si completano a vicenda.
A cosa fa riferimento il “Privé” del titolo?
A una galleria di vicende private rese comuni dal linguaggio della canzone popolare, una possibilità di condivisione poetica.
Quattro canzoni del disco sono state scritte da Fausto Mesolella (il chitarrista della band, scomparso nel marzo del 2017, ndr): cosa ha rappresentato per gli Avion Travel?
Fausto resta con noi da autore ed interprete in questo lavoro, abbiamo evitato di trasformare un evento doloroso in qualcosa di rituale e formale.
Che concerto state preparando per Roma?
Proporremo integralmente il disco nuovo cercando di apparentare le canzoni recenti con il repertorio di sempre.
STEFNAO MILIONI
© RIPRODUZIONE RISERVATA