Dona il suo rene ad uno sconosciuto
È partito da un ospedale del Veneto ed è arrivato al Policlinico di Milano alle 13.22 a bordo di una Lamborghini della Polizia della Strada il rene donato da uno sconosciuti anonimo che ha salvato la vita ad un uomo affetto da tempo da insufficienza renale cronica. È il sesto donatore samaritano in Italia in soli 3 anni, metà dei quali hanno coinvolto l’ospedale milanese.
Di solito i trapianti tra viventi sono tra consanguinei, ma a volte non è possibile, come in questo caso, dove la moglie è risultata incompatibile. Con la donazione samaritana, o altruista, regolamentata dal 2010 in base alla legge 458/67, è possibile ricevere l’organo da uno sconosciuto che abbia contattato un centro trapianti e si sia reso disponibile, dopo lunghi e severi test clinici e psicologici e dopo che sia stato accertato che il tutto avvenga senza costrizioni e in modo totalmente gratuito. Il donatore dell’organo torna alla vita normale in breve tempo, perché si vive bene anche con un solo rene. Per il ricevente i vantaggi sono molti: «Diversi studi hanno dimostrato una migliore sopravvivenza del rene trapiantato da vivente rispetto a quello proveniente da cadavere» ha detto ieri il chirurgo Mariano Ferraresso che ha eseguito il trapianto. Attualmente ci sono due o tre persone che si sono candidate a diventare donatori samaritani e si sono rivolti ad un centro trapianti. Il ricevente non potrà mai sapere, secondo la legge, chi gli ha fatto il dono di una parte di sè. P.R.
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