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10:11 pm, 27 Maggio 18 calendario

Ora tocca a Cottarelli Scoppia scontro istituzionale

Di: Redazione Metronews
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ROMA La difesa della Costituzione, la tutela dei risparmi degli italiani e dell’interesse della comunità nazionale (dai rischi «di una linea che potrebbe portare all’uscita dell’Italia dall’euro»). Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha motivato lo stop al «governo del cambiamento» – in ragione del suo «ruolo di garanzia, che non ha mai subito nè può subire imposizioni» e «dopo aver accompagnato e non ostacolato il tentativo» – per «l’indisponibilità» di Lega e M5S di indicare un nome diverso da quello di Paolo Savona al ministero dell’Economia.
Appesi ad un filo
Mattarella ha preso atto che «diverse forze politiche chiedono elezioni ravvicinate», precisando che «si riserva di prendere una decisione sulla base del dibattito parlamentare». Quanto al governo, invece, ha convocato subito per questa mattina Carlo Cottarelli. È arrivato nella serata di ieri lo show down che innesca uno scontro istituzionale senza precedenti in Italia. A nulla è servita la flebile precisazione dello stesso professore Savona, che era giunta in mattinata: «Le mie posizioni sono note, sono quelle contenute nel contratto di governo – aveva detto – con piena attuazione del trattato di Maastricht. Voglio un’Europa diversa, più forte ma più equa». Poi erano saliti al Quirinale prima Salvini e poi Di Maio, per un tentativo di mediazione in extremis, che è fallito. Sino al colloquio fra Mattarella e l’avvocato Giuseppe Conte, che esce rassegnando il mandato e assicurando di aver fatto il «massimo sforzo».
Parole di fuoco
Ancor prima dell’ufficializzazione della fine del tentativo, il segretario della Lega Matteo Salvini in un comizio a Terni già alzava i toni: «Siamo in un recinto con la catena corta, non si può proporre un ministro che non sta simpatico a Berlino. Posso rinunciare alle poltrone, ma non alla dignità e alla coerenza. Mai servi! Mai schiavi!». Toni durissimi anche dal leader del M5S, Luigi Di Maio: «In questo Paese è inutile andare a votare perchè i governi li decidono le agenzie di rating e le lobby finanziarie e bancarie. Non siamo in una democrazia libera».
Ipotesi impeachment
La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, lancia un’ipotesi di impeachment (che il M5S valuterà, mentre Salvini prende le distanze). «Mattarella è troppo influenzato dagli interessi delle nazioni straniere – ha detto la Meloni – va messo in stato d’accusa per alto tradimento: fa l’interesse delle nazioni straniere e non degli italiani».
Cottarelli sale al Colle
È dunque quello di Carlo Cottarelli, artefice del noto tentativo di Spending review poi non portato a compimento per le grandi resistenze incontrate, il nome scelto dal presidente Sergio Mattarella per guidare l’esecutivo «di servizio» che dovrebbe riportare gli italiani alle urne in autunno. Questa mattina l’economista salirà al Colle, poi dovrà iniziare il giro di consultazioni che difficilmente però lo porterà ad ottenere la fiducia in Parlamento (nonostante le aperture al “soccorso istituzionale” già arrivate da Fi e Pd). Cottarelli – anche in caso di bocciatura – resterà comunque in carica come successore di Gentiloni a Palazzo Chigi e dovrà gestire una fase difficilissima, nella quale – oltre ad importanti appuntamenti internazionali – si dovrà cercare di mettere mano alla legge elettorale per evitare che la prossima tornata non finisca nuovamente senza vincitori certi.
METRO

27 Maggio 2018
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