Raccomandazioni Ue per i conti italiani

BRUXELLES L’Italia per il 2017 è «sostanzialmente in linea» con le regole del Patto di Stabilità e Crescita. Lo ha fatto sapere la Commissione europea, precisando che non sarà aperta alcuna procedura d’infrazione per deficit eccessivo. Ma la Commissione ha sottolineato anche nelle sue raccomandazioni che «l’aggiustamento dei conti pubblici dell’Italia nel 2018 appare inadeguato» e il nostro Paese rimarrà sotto osservazione: «La Commissione rivaluterà il rispetto delle regole sulla base dei dati ex post per il 2018 che saranno notificati nella primavera del 2019».
Uno sforzo subito
Per l’Italia – mette nero su bianco Bruxelles – «serve uno sforzo strutturale di almeno lo 0,3% del Pil per il 2018, senza alcun margine addizionale di deviazione su un anno». Quindi «le misure necessarie a rispettare le disposizioni debbano essere adottate a partire dal 2018» e l’Italia dovrà poi realizzare un aggiustamento strutturale di almeno lo 0,6% di Pil (circa 10 miliardi di euro) nel 2019». A salvare l’Italia da una procedura per deficit eccessivo, secondo quanto si apprende, sarebbe stato il rinvio dal 2017 al 2018 degli aumenti salariali previsti da diversi rinnovi di contratti nella Pubblica amministrazione.
Pensioni e contanti
Ma le raccomandazioni adottate dalla Commissione fissano una serie di ulteriori paletti: l’Italia deve «ridurre la quota delle pensioni nella spesa pubblica per creare spazio per altre spese sociali»; deve inoltre «continuare a ridurre l’elevato stock di crediti deteriorati nei bilanci delle banche» e deve infine «aumentare gli sforzi per affrontare l’economia sommersa, incluso il rafforzamento dell’uso obbligatorio dei pagamenti elettronici attraverso soglie più basse per i pagamenti in contanti». Intanto dal suo blog Beppe Grillo tuona: «Con il voto il Paese si è espresso molto chiaramente affinchè le zampate di una finanza mannara fossero allontanate dall’economia, dalle loro vite».
METRO