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8:58 pm, 23 Maggio 18 calendario

Ora tocca a Giuseppe Conte che accetta con riserva

Di: Redazione Metronews
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ROMA «Non vedo l’ora di iniziare a lavorare sul serio. Sarò l’avvocato difensore del popolo italiano. Fuori da qui c’è un Paese che attende risposte. Quello che si appresta a nascere sarà un governo del cambiamento». Con queste parole Giuseppe Conte ha accettato «con riserva» – da sciogliere nei prossimi giorni – l’incarico di formare il nuovo esecutivo frutto del patto tra M5S e Lega. Nel suo discorso dopo l’incontro con il presidente Mattarella, Conte ha sottolineato di essere «consapevole della fase impegnativa e delicata e delle sfide che ci attendono», così come «di confermare la collocazione internazionale ed europea dell’Italia».
Il “contratto”
Ma subito dopo ha ricordato anche che alla base della sua azione ci sarà il “contratto” predisposto dalle forze di maggioranza – al quale ha contribuito – «nel rispetto delle prerogative del presidente del Consiglio e della Costituzione». «Sono professore e avvocato – ha detto ancora Conte – nel corso della mia vita ho perorato le cause di molte persone. Mi accingo ora a difendere gli interessi degli italiani in tutte le sedi Ue e internazionali, dialogando con le istituzioni e con gli altri Paesi».
Le reazioni
«Voglia di cominciare a lavorare con la speranza che nessuno metta altri ostacoli alla nascita di un governo che gli italiani stanno aspettando», è stato il commento di Matteo Salvini, che insiste sul nome di Paolo Savona al Tesoro. «Il cambiamento non è mai stato così vicino. Il nuovo governo farà volare l’Italia», ha aggiunto il leader del M5S, Luigi Di Maio. «Conte si è proposto come l’avvocato difensore del popolo italiano – ha scritto l’ex segretario del Pd, Matteo Renzi – noi ci costituiamo parte civile per verificare se realizzeranno le promesse».
Di Battista all’attacco
L’incarico è arrivato dopo una mattinata di ulteriori polemiche, sia per una presunta vicenda di tasse non pagate e poi “sanate” dall’avvocato Conte, che per le durissime parole arrivate dall’ex parlamentare del M5S, Alessandro Di Battista, contenute in un post giudicato «eversivo» dal Pd. Di Battista ha «invitato» il presidente Mattarella a non ostacolare la volontà e la sovranità popolare, «piaccia o non piaccia». Aggiungendo in un post scriptum un appello alle piazze: «Invito tutti i cittadini a farsi sentire. È in gioco il futuro del Paese». Polemiche, infine, per la dichiarazione del presidente della Commissione Ue, Juncker, sull’espulsione dei migranti che è prevista nel programma Lega-M5S: «Siamo vigili per salvaguardare i diritti degli africani che sono in Italia».
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23 Maggio 2018
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