L’intesa è stata trovata “Premier? Sarà politico”

ROMA L’intesa di massima per far partire il nuovo governo c’è. M5S e Lega, tramite Luigi Di Maio, hanno comunicato ieri sera al presidente della Repubblica che l’accordo tra loro è stato trovato e «sono quindi pronti a riferire su numeri e contenuti». Nessun nome invece è stato ancora fatto dai due partiti per quanto riguarda la casella del premier, si apprende al Quirinale. La personalità che ricoprirà il ruolo di presidente del Consiglio, infatti, emergerà nel corso delle consultazioni che Mattarella farà nei prossimi giorni. «Il premier sarà sempre politico, mai tecnico», aveva precisato nel pomeriggio Di Maio. E Salvini aveva aggiunto: «Proporremo un solo nome». Ma evidentemente – nonostante un lungo faccia a faccia tra i due leader – non è stata ancora trovata la quadra sul «nome terzo» di alto profilo e con una connotazione e un cursus politico adeguato.
Avanza il programma
Più efficace sembra essere stato il tavolo tecnico sui punti del contratto di programma – ne sono stati già definiti una ventina – che tornerà a riunirsi oggi a Roma. Ok al reddito di cittadinanza senza scadenze ma previa revisione dei centri per l’impiego. E ancora: 5 miliardi per la riforma sulle pensioni della legge Fornero. Nascono il ministero per le disabilità e torna quello per il turismo. Senza dimenticare le misure per le famiglie: dagli asili nido gratuiti all’Iva zero sui prodotti per l’infanzia. Infine: salario minimo orario garantito per legge, ristrutturazione e riqualificazione della rete idrica per l’acqua bene pubblico e fondi per il rimpatrio dei migranti. Convergenza sarebbe stata trovata anche sul futuro dell’Ilva di Taranto e sul taglio delle tasse, sul rilancio delle infrastrutture e il contrasto alla disoccupazione, su riduzione della burocrazia, tutela dell’ambiente e legittima difesa. «Visione comune», si fa sapere, anche sui capitoli scuola, sanità e sull’Europa.
METRO