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8:45 pm, 10 Maggio 18 calendario

Avanti sui programmi ma sul premier è stallo

Di: Redazione Metronews
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Resta per ora lo stallo sul nome del premier di un ipotetico governo M5S e Lega. Secondo quanto riferiscono qualificate fonti pentastellate, l’ipotesi più probabile rimane quella di una figura “terza” rispetto ai partiti, ma con un alto profilo politico-istituzionale. Nell’incontro tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio “non sono stati fatti dei nomi”, almeno a quanto ha dichiarato ufficialmente il capo politico dei 5 stelle.
Le ipotesi. Secondo quanto si apprende, i 5 stelle sarebbero tornati a rilanciare l’ipotesi di Di Maio premier. Lo schema prevederebbe una sorta di “accerchiamento leghista” al M5S, con la parallela offerta ai ‘lumbard’ del ministero dell’Economia, del Viminale e della figura chiave del sottosegretario alla presidenza del Consiglio.    Sempre secondo fonti M5s, la proposta sarebbe stata respinta al mittente da Salvini.  Altro problema riguarda la presenza di donne nell’esecutivo, troppo poche quelle leghiste (tra i nomi che circolano solo quelli di Giulia Bongiorno alla Giustizia e della bolognese Lucia Borgonzoni). Per quanto riguarda la Farnesina, sarebbe al momento escluso che vi sieda un leghista. E’ per questa poltrona e non per quella di Palazzo Chigi, invece, che potrebbe essere stato sondato il presidente di Fincantieri, Giampiero Massolo.
Programma. «Stiamo lavorando sulle cose da fare, non sui nomi». Così Matteo Salvini, che poi ha postato una sua foto accanto ad una ruspa con la scritta: «Stiamo lavorando per voi!». Eppure l’empasse è proprio sul nome del premier che dovrà guidare il Governo Lega-M5S, con Salvini e Di Maio ministri e vice presidenti. Dopo l’ipotesi, tramontata, di una staffetta tra i due a Palazzo Chigi si assiste ad una vorticosa girandola di nomi, con conseguenti veti incrociati.
Il presidente Mattarella ha accolto la richiesta di ulteriore tempo per le trattative, dando però come ultima scadenza quella di domenica pomeriggio.
Tavolo tecnico
Sabato, intanto, si tornerà a riunire il tavolo tecnico che sta elaborando il contratto di programma tra Lega e M5S. Tra i punti già incardinati: superamento della legge Fornero, flat tax, reddito di cittadinanza, immigrazione (sicurezza e sbarchi) e legittima difesa. Dal momento in cui giungerà al Quirinale la comunicazione di Salvini e Di Maio di un accordo raggiunto, partirà il normale iter per la formazione del governo. Mattarella riceverà cioè i gruppi che intendono far parte della maggioranza; se tali colloqui – che si svolgeranno la prossima settimana – avranno esito positivo, valuterà il nome che gli verrà proposto come premier e lo convocherà per l’incarico.
Il vaglio di Mattarella
Un nome per ora avvolto nelle nebbie, che dovrà soddisfare insieme non solo grillini e leghisti, ma anche Berlusconi e il Quirinale. Ovviamente in caso contrario il nome del premier del governo neutro di servizio è pronto nel cassetto del Colle. Non va poi dimenticato che il passaggio al Quirinale per la nomina dei ministri non è solo formale: i ministri, infatti, sono proposti dal premier ma nominati dal presidente della Repubblica, che non rinuncerà a dire la sua su quei dicasteri che impegnano il Paese sullo scenario internazionale: Esteri, Difesa, Interni ed Economia saranno caselle che non potranno essere occupate a caso.
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10 Maggio 2018
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