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7:46 pm, 3 Maggio 18 calendario

L’Italia a rischio di spopolamento

Di: Redazione Metronews
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ROMA La popolazione italiana è inesorabilmente in calo, con un forte spopolamento del Sud che sposterà i “pesi” sempre più verso il Settentrione. È quanto emerge dal report dell’Istat sul futuro demografico dell’Italia, con le proiezioni che si spingono fino al 2065, quando i residenti dovrebbero scendere a 54,1 milioni rispetto ai 60,6 del 2017. La probabilità che la popolazione invece vada in “controtendenza” e aumenti è data appena al 9% ed è nulla per il Mezzogiorno, che dovrebbe scendere al 29% di residenti in Italia rispetto all’attuale 34% con il Centro-Nord ad accoglierne dunque il 71% contro il 66% di oggi.
Cresce la fecondità
Un dato positivo che emerge è quello della fecondità, prevista in rialzo da 1,34 figli per ogni donna del 2017 a 1,59 entro il 2065. Ma ciò non basterà a determinare un numero di nati che risulti, anno dopo anno, sufficiente a compensare l’aumentato numero di morti. Così nei prossimi 50 anni si assisterà ad un progressivo allargamento della forchetta nascite-decessi, che vedrà il numero di neonati essere la metà dei morti. Un dato incoraggiante è quello della vita media, che entro il 2065 dovrebbe crescere di oltre cinque anni per entrambi i generi, attestandosi a 86,1 anni per gli uomini e a 90,2 anni per le donne, rispetto agli 80,6 e agli 85 per la popolazione maschile e femminile di due anni fa, con un’età media che salirà da 45 a 50 anni.
Compensazione immigrati
A compensare lo spopolamento, nei prossimi 50 anni arriveranno in Italia oltre 14 milioni di immigrati. Nello “scenario mediano” del rapporto si assume una quota annua di immigrati gradualmente discendente, da iniziali 337 mila unità nell’anno base fino a 271 mila nel 2065. Secondo tale ipotesi si prevede che nell’intervallo temporale fino al 2065 arrivino complessivamente in Italia 14,6 milioni di persone. Per quanto riguarda gli emigrati per l’estero, dopo una prima fase di diminuzione, da 153 a 132 mila tra il 2017 e il 2035, si prevede un’evoluzione stabile nel medio e lungo termine, intorno a un valore di 130 mila unità annue dal 2035 in avanti. In totale sarebbero 6,6 milioni gli emigrati dall’Italia nell’intero arco di proiezione. Il saldo migratorio con l’estero basato sullo scenario mediano è, pertanto, ampiamente positivo: con un +184 mila unità nel 2017 e un +139 mila nel 2065. Ma l’Istat sottolinea che «i flussi migratori con l’estero sono contrassegnati da profonda incertezza riguardo al futuro».
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3 Maggio 2018
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