La Ue: stallo pericoloso Lunedì tutti al Quirinale

ROMA La crescita c’è, malgrado il rallentamento previsto per l’anno prossimo (Pil all’1,5% quest’anno e in calo all’1,2% nel 2019). Il deficit e il debito sono in diminuzione e la disoccupazione in frenata. Ma lo stallo politico dell’Italia, a due mesi dalle elezioni del 4 marzo, rischia di vanificare gli sforzi fatti e innervosire i mercati. Le previsioni economiche di primavera della Commissione europea confermano la tenuta dei principali indicatori dell’economia italiana, ma l’avvertimento di Bruxelles è chiaro: «L’incertezza politica è diventata più pronunciata e questo potrebbe rendere i mercati più volatili». Il timore è che la partita per la formazione di un nuovo governo prenda ancora tempo e, ancora di più, che la paralisi possa portare a nuove elezioni in autunno con un’altra campagna elettorale.
Consultazioni lunedì
Un timore che preoccupa anche il presidente della Repubblica, che ha lanciato un’ultima chiamata per i partiti: Sergio Mattarella li ha convocati per lunedì al Quirinale, in un solo giorno, per il terzo e ultimo giro di consultazioni-lampo. Irritato per lo stallo e per farsi dire di persona, in una sede istituzionale, se ci sono altre soluzioni per dare un governo al Paese. La convocazione ha spento le tensioni nella direzione Pd, dove si è trovata la quadra sulla fiducia al segretario reggente Martina solo fino all’assemblea nazionale e sulla chiusura ad ogni ipotesi di appoggio ad un governo con il M5S.
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