GOVERNO
9:26 pm, 17 Aprile 18 calendario

Le mille varietà dei governi possibili

Di: Redazione Metronews
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Governo con appoggio esterno Quando una forza politica partecipa alla maggioranza ma non vuole essere presente nel governo. In questo modo è assente nelle sedi decisionali governative, ma si tiene le mani libere per fare le proprie valutazioni in Parlamento. Con un pregiudizio positivo da un lato – dato che fa parte della maggioranza – ma dall’altro con un pregiudizio negativo della serie “vediamo che fate”.
Governo traghetto è un governo che sa di essere di passaggio, magari in circostanze molto particolari e di svolta per il momento politico del Paese, e serve quindi solo ad accompagnare questa svolta da una fase alla successiva con un nuovo governo nel pieno dei poteri.
Governo tecnico è un governo i cui ministri non sono politici ma tecnici di alto livello. Sono loro a discutere ed assumere le decisioni a livello governativo, in base alle loro competenze più che a riferimenti politici. Le forze politiche danno il loro contributo (o la loro opposizione) solo in Parlamento, che comunque in Italia può sempre modificare i provvedimenti di legge e può sfiduciare il governo.
Governo istituzionale Detto anche di garanzia. Il ruolo di capo del governo è affidato a un esponente politico proveniente da un incarico di prestigio, vale a dire di solito la presidenza di un ramo del Parlamento. Dovrebbe essere garanzia di indipendenza. Lo scopo è salvaguardare le istituzioni in attesa che la situazione politica si normalizzi. Nelle attuali circostanze, dipenderà da come saranno eletti i presidenti di Camera e Senato, se in accordo o in conflitto fra i partiti.
Governo della non sfiducia vedi alla voce Andreotti, eppure è una delle possibilità al momento più praticabili. In assenza di una maggioranza, alcune forze politiche assicurano a quella che governa la propria astensione per consentire di ottenere la fiducia e di svolgere le proprie funzioni. Nel 1976 il governo Andreotti III andò avanti quasi due anni con i voti di astensione di PCI, PSI, PRI, PSDI, PLI che erano superiori ai voti favorevoli provenienti dalla DC.
Governo delle larghe intese  è un governo che unisce più forze politiche possibili, anche non tradizionali, portando al governo sia politici che tecnici con l’intesa di affrontare alcuni punti condivisi in un periodo di tempo che di solito è limitato, più breve di una legislatura, e può essere predeterminato oppure no. Lo è stato il Governo Letta.
Governo balneare Era comune nella Prima Repubblica. Era un governo che si formava dopo una crisi nella maggioranza a tarda primavera, e godendo di fragili accordi parlamentari doveva servire a “scavallare” l’estate con compiti di normale amministrazione, finché la ripresa delle piene attività sociali in autunno avrebbe portato a una situazione più stabile o a nuove elezioni. Per definizione, non poteva avere un grande programma da attuare.
Governo della Grande Coalizione è il governo che mette insieme le grandi famiglie tradizionalmente rivali. Inevitabilmente non vuole essere un governo che indichi un percorso politico definitivo, ma finché ci sono le condizioni che l’hanno fatto nascere (sulla base di accordi precisi) il governo è pienamente sostenuto dai partiti che ne fanno parte e che esprimono i ministri. Come in Germania.
Governo del presidente è il Presidente della Repubblica ad essere chiamato a garantire la scelta del Presidente del Consiglio e in genere anche dei ministri, che per lo più sono scelti tra “saggi”. Le forze politiche sono chiamate a dare la fiducia al governo in virtù del suo alto livello e della garanzia del presidente della Repubblica, senza essere costrette a rapportarsi fra loro.
Governissimo governo che si giova di una vastissima maggioranza parlamentare e/o della partecipazione di politici molto autorevoli, provenienti anche da schieramenti politici in precedenza avversari. La partecipazione dei leader in prima persona garantisce forza a un governo che comunque è eccezionale e prevedibilmente di durata limitata. 
Governo di minoranza è quello al momento in Spagna, e non è una categoria rara in Europa. La maggior forza politica ottiene il via libera a formare il governo, anche non godendo di una maggioranza parlamentare piena. Sarà compito suo e del governo trovare via via i voti necessari ad approvare i provvedimenti.
Governo di scopo è un governo che nasce solo ed esclusivamente per realizzare limitatissimi obiettivi condivisi da forze politiche anche molto distanti. Un esempio molto attuale è quello di un possibile governo di scopo per riformare la legge elettorale.
Governo di unità nazionale Detto anche di Solidarietà Nazionale. Di fronte alla necessità di affrontare una crisi ben delineata del Paese (che può essere di tipo istituzionale, economico o di sicurezza), e a fronte di una situazione politica travagliata, si forma un governo cui partecipano esponenti di tutti (o quasi) i partiti, con la precisa intenzione di vivificare l’unità del Paese di fronte a una minaccia di sfaldamento. È un governo “di generosità”.
Governo di emergenza Le forze politiche anche in aperto contrasto tra loro si rendono conto che occorre garantire l’esistenza di un esecutivo per affrontare una specifica grande emergenza che si sia manifestata: ad esempio in passato il terrorismo. Può essere composto da politici, preferibilmente, o anche da tecnici, e viene supportato al di là delle idee politiche.
Governo di raffreddamento Quando si creano situazioni molto difficili e di contrasto apparentemente insanabile tra le forze politiche, si può ricorrere a un governo che non faccia grandi cose ma sia necessario a “raffreddare” il clima politico per permettere di rilanciare il dialogo. Si può definire anche Governo di tregua.
OSVALDO BALDACCI

17 Aprile 2018
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