Lavoro
6:07 pm, 11 Aprile 18 calendario

Lavoro, morti bianche Prodeitalia sferza il futuro Governo

Di: Redazione Metronews
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ROMA Solo nei primi tre mesi del 2018 sono già 150 gli operai che hanno perso la vita sul lavoro in Italia. «Cresce in maniera esponenziale e preoccupante la conta delle morti sul lavoro nel nostro Paese. Un dramma che non sembra conoscere soluzioni. Due sono le riflessioni necessarie. La prima è che questo dramma riguarda tutti, senza esclusione. Riguarda l’Italia, da nord a sud. Riguarda i più disparati settori produttivi ed economici. La seconda riflessione è sul futuro. E’ indispensabile che qualsiasi Governo si formi inserisca il lavoro e le politiche sociali in cima all’agenda politica. Non c’è altro tempo da perdere, perché 150 morti sul lavoro in tre mesi sono un marchio vergognoso per qualsiasi Paese»: è quanto afferma l’avvocato Francesca Scoppetta (Progetto Prodeitalia) esperta di crisi da Sovraindebitamento.
«Negli ultimi anni – riprende l’avvocato Scoppetta – si è perso troppo tempo, sia rispetto alle morti bianche, che poi sono aumentate, sia rispetto alla mediazione che si poteva tentare in molte crisi aziendali. Ci arrivano numerose segnalazioni di aziende in crisi e di licenziamenti. Per quello che possiamo siamo a disposizione dei lavoratori per dare consigli e supporto normativo. E’ però fondamentale che la politica torni a svolgere il suo ruolo anche su questo fronte, senza lasciare le aziende e i lavoratori al loro infausto destino. Non è solo questione di solidarietà umana ma anche di equilibri sociali. La situazione debitoria di moltissime famiglie e di tante aziende è ancora fortemente compromessa. Proprio il Progetto Prodeitalia, che si occupa di lotta alle crisi da Sovraindebitamento, ci consente di avere un punto di vista privilegiato sul tema e il dato che ne otteniamo non è rassicurante. Ulteriori crisi aziendali e licenziamenti si ripercuoterebbero sui singoli ma anche su interi comparti produttivi, colpendo in maniera irrimediabile zone e città più a rischio perché già in preoccupante affanno con i debiti. In particolare ci preoccupa la situazione del Centro Italia dove grandi gruppi hanno chiuso o minacciano di chiudere. L’indebitamento del Lazio è già molto pesante, basti pensare che oltre la metà delle richieste di aiuto (54/56 per cento) che arrivano al nostro Numero Verde provengono da questa Regione. Il Lazio difficilmente riuscirebbe a superare indenne nuovi licenziamenti di massa o nuove crisi aziendali senza adeguati ammortizzatori sociali ».
 
 

11 Aprile 2018
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