Consultazioni 2018
9:51 pm, 3 Aprile 18 calendario

Tanti i veti incrociati ancor prima di partire

Di: Redazione Metronews
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Roma «Faremo ciò che abbiamo detto in campagna elettorale: proporremo un contratto di governo come si fa in Germania, si fa ciò che c’è scritto, quello che c’è scritto non si fa». Sarebbe questo il nocciolo dell’intervento di Luigi Di Maio all’assemblea dei 5 Stelle alla vigilia delle consultazioni. Di Maio avrebbe ribadito con nettezza che lui è l’unico candidato premier possibile, perché non potrebbero dire agli elettori «Ci siamo sbagliati». Ma non è questo l’unico diktat del Movimento: parte da lì infatti la serie di veti incrociati che rende davvero difficile la formazione di un governo in questo momento. I 5 Stelle infatti si dicono pronti al dialogo, ma non con Berlusconi e Renzi. Ma dal PD più voci (prevalentemente renziane) rispondono che un accordo di governo con Di Maio e Lega è impensabile e improponibile. Il reggente Martina apre solo ai “consigli” del presidente Mattarella, ma senza cancellare i paletti politici già chiariti. E non va meglio nel centrodestra. Salvini è pronto a dialogare con i 5 Stelle, ma senza pregiudiziali né sul nome del premier né su Forza Italia e Berlusconi, col quale l’alleanza di centro-destra sembra al momento reggere. No definitivo invece della Lega a un accordo con il Partito Democratico. Da Forza Italia filtra la forte rabbia di Berlusconi verso Di Maio e la voglia di farsi valere dimostrando che l’alleanza unita ha più diritto dei grillini a indicare il premier e sarà in grado di formare il governo. E Salvini precisa: «Non vedo l’ora di passare dalle parole ai fatti, ma se si tira a campare meglio votare».

3 Aprile 2018
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