Spazio
7:00 am, 3 Aprile 18 calendario

«Presto cominceremo a fare i turisti spaziali»

Di: Redazione Metronews
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ROMA «Sono assolutamente sicuro che già dall’anno prossimo cominceranno a volare le prime navicelle commerciali,  fatte da civili, che inizieranno a portare i turisti in orbita». Ha passato quasi un anno della sua vita a guardare la Terra dalla spazio, Paolo Nespoli.  Partito per “Vita”, la sua ultima missione nello spazio, la terza, il 28 luglio 2017, dopo 2.158 orbite e 4 mesi e mezzo, il 14 dicembre è rientrato con l’atterraggio della capsula nel deserto  del Kazakhstan. Oggi è l’astronauta italiano con più esperienza extraterrestre e il primo al mondo a lanciarsi nello spazio a 60 anni – parla del futuro dello spazio, certo che i giovani scienziati inventeranno cose straordinarie per rendere sempre più efficaci i viaggi in orbita «importanti per acquisire dati, sondare, fare verifiche e migliorare la vita sulla Terra».
Presto turisti spaziali
E lo spazio da “turisti”? «I prezzi inizialmente saranno veramente alti, ma poi piano piano si abbasseranno e in un futuro non troppo distante – ipotizza Nespoli – potremo andare su Internet e comprare un viaggetto sulla stazione spaziale per una settimana, ci potrebbero essere addirittura pacchetti di luna di miele. Spero – prosegue – di potermi permettere anche io questa cosa, magari tra 20 anni, così potrei stare finalmente nello spazio con il naso appiccicato alla finestra senza che Houston mi richiami e mi ricordi che devo lavorare».
Marte tra un po’
E Marte? «Sono sicuro che ci andremo, quando non lo so, ma ci andremo”, dice Nespoli. «Sono anche convinto che tra mille o duemila anni troveremo il modo di fare viaggi interplanetari e di avere siti sulla Luna e su Marte. Saremo in grado di viaggiare sulle stelle più vicine a noi, oggi è impossibile anche alla velocità della luce. Ma chissà cosa inventeranno i ragazzi che studieranno e arriveranno dopo di noi. A loro chiedo sempre di trovare il modo di farci fare questi viaggi, un po’ meglio di come li facciamo ora».
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3 Aprile 2018
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