Torino/Bardonecchia
8:00 am, 3 Aprile 18 calendario

«A Bardonecchia servono altri mediatori»

Di: Redazione Metronews
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TORINO Altri mediatori culturali potrebbero  arrivare in alta Val di Susa nei prossimi giorni. Il Comune di Bardonecchia, insieme a Re.Co.Sol., la Rete dei Comuni solidali, sta cercando altri traduttori che possano operare a Oulx nel pulmino messo a disposizione della ong Rainbow4Africa.
«In settimana  valuteremo di quante persone ci sarà bisogno»,  annuncia il sindaco Francesco Avato.
«Con il miglioramento delle condizioni meteorologiche diventerà fondamentale informare i migranti dei rischi giuridici del passaggio della frontiera – continua il primo cittadino -. I richiedenti  asilo, se fuoriescono dal percorso di richiesta e arrivano in Francia perdono tutto e rischiano di diventare dei sans papier. Questo tipo di informazione dovrà essere implementata».
Avato non dimentica che la Francia non cederà sul piano dei controlli: «Potranno addirittura aumentare e diventare più rigidi, per questo è importante che i migranti non si accorgano dei problemi all’ultimo minuto una volta arrivati a Bardonecchia. Bisognerà informarli anche prima», spiega il primo cittadino di Bardonecchia.
Qui ieri mattina il prefetto di Torino, Renato Saccone, è venuto a porgere i suoi saluti e i suoi ringraziamenti ai due mediatori culturali che lavorano per il Comune e ad un medico della ong Rainbow4Africa in presenza della vicesindaca e dell’assessora alle politiche  sociali.
Lo ha fatto due giorni dopo l’irruzione degli agenti delle Dogane francesi all’interno della saletta della stazione che Rfi ha messo a disposizione del Comune per il lavoro dei mediatori e per i controlli medici-sanitari: «Il progetto che coinvolge la  saletta della stazione è un progetto istituzionale gestito dal Comune in cui lavorano molti volontari, ma che rientra in un piano istituzionale e coordinato», ha aggiunto il prefetto.
La Francia, intanto, continua a ribadire che  quella saletta era a disposizione delle Dogane in base a un accordo del 1990, mentre l’Italia nega. Una recente circolare del ministero dell’Interno stabilisce che le autorità francesi, qualora abbiano bisogno di operare sul territorio italiano, devono informare  per via scritta l’Italia.
ANDREA GIAMBARTOLOMEI

3 Aprile 2018
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