Uranio impoverito
9:57 am, 22 Marzo 18 calendario

Uranio impoverito La Serbia chiede i danni

Di: Redazione Metronews
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ROMA – «Io sono per la verità. E qualsiasi azione possa portare alla verità, sarà benvenuta e sostenuta»: con queste parole il presidente della Commissione salute del parlamento serbo, Darko Laketic getta una luce inedita e dai risvolti imprevedibili sulla vicenda uranio impoverito.
Laketic qualche giorno fa ha incontrato l’ormai ex presidente della Commissione uranio della Camera, Gian Piero Scanu e ha ufficialmente ricevuto una copia della relazione finale. Quel documento che attesta una correlazione causa effetto tra l’uranio impoverito usato in guerra (e quindi anche in Serbia nel 1999) dalla Nato e le malattie dei soldati. 
«In Serbia c’è sempre un numero maggiore di malattie del sangue maligne e congenite – ha spiegato Laketic – sono stati fatti degli studi per il periodo 2000-2004 sulla popolazione infantile e la percentuale delle malattie del sangue e congenite che la colpiscono è del 14,8% mentre la media europea è dello 0,8%. Tra il 1999 e il 2012, è aumentato dell’80% lo sviluppo di linfonodi, mentre i casi terminali sono aumentati dell’11%». E dalla Serbia arriva la notizia di un’azione legale aperta nei confronti della Nato per i danni ai civili dovuti all’utilizzo del munizionamento all’uranio impoverito. La relazione italiana potrebbe aiutare quest’inchiesta? «Sono un medico e non mi occupo di questo aspetto legale – ha detto Laketic – ma qualsiasi azione per arrivare alla verità sarà sostenuta».
Scanu ha aperto alle responsabilità europee, infatti la relazione è stata inviata formalmente anche al presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani: «L’Europa deve uscire dall’immobilismo colpevole, senza schermarsi dietro una presunta estraneità politica alle atrocità della guerra dei Balcani e si deve fare carico del fatto che intere popolazioni sono state devastate».
 
STEFANIA DIVERTITO

22 Marzo 2018
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