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8:52 pm, 15 Marzo 18 calendario

Mosca pronta a ritorsioni Londra: “Glushkov ucciso”

Di: Redazione Metronews
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Potrebbe arrivare “in qualsiasi momento” la risposta di Mosca alle ritorsioni messe in campo da Londra per l’avvelenamento dell’ex spia del Kgb Sergei Skripal e di sua figlia. E’ l’avvertimento lanciato dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che ha sottolineato come la risposta sarà “ben pensata” e “totalmente conforme agli interessi del nostro Paese”. Da Astana dove si trova per un summit sulla Siria, il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha confermato che Mosca attuerà misure analoghe di ritorsione, con l’espulsione di diplomatici britannici, sulla base di “un principio di uguaglianza”. “Saremo giusti”, ha assicurato Lavrov. 
“Ucciso Glushkov”.  E’ stato ucciso l’esule russo Nikolai Glushkov, molto legato all’oligarca Boris Berezovsky e oppositore del presidente russo Vladimir Putin. Ne è convinta la polizia britannica che ha aperto un’inchiesta per omicidio. Glushkov, che aveva 68 anni, è stato ritrovato cadavere ad inizio settimana nella sua abitazione a Londra. Berezovsky, anche lui un oppositore di Vladimir Putin, morì nel 2013.
Guerra fredda. Dunque soffiano sempre più forti i venti di Guerra fredda sullo scontro fra Londra e Mosca per il caso dell’ex spia russa Serghei Skripal e di sua figlia, avvelenati a Salisbury con un agente nervino. In un comunicato congiunto, i leader di Gran Bretagna, Francia, Germania e Stati Uniti, denunciano che «non c’è alcuna spiegazione plausibile alternativa» al coinvolgimento russo ed esortano Mosca a rendere noti i dettagli del suo programma di armi chimiche. La Russia, però, continua a respingere le accuse, derubricate a un diversivo di Londra in difficoltà nel mantenere le sue promesse nella Brexit. E Mosca prende tempo anche sulla sua “rappresaglia” alle misure punitive ordinate mercoledì da Theresa May, ieri in visita a Salisbury.
Lavrov: risposta arriverà presto. Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, si è limitato a promettere che «presto» saranno espulsi dei diplomatici britannici in risposta alla cacciata dei 23 russi ordinata dalla May. Lavrov, con sarcasmo, ha spiegato che i russi sono «gentleman» e comunicheranno le loro contromisure prima ai colleghi britannici e solo dopo alla stampa. Il Cremlino ha confermato che la ritorsione russa è al vaglio dei dicasteri competenti, ma «la decisione finale sarà presa dal presidente Putin in base agli interessi della Russia». Poco prima, la portavoce della diplomazia russa, Zakharova, aveva ribadito la linea ufficiale: i britannici non hanno presentato prove, si rifiutano di collaborare con la Russia e non rispettano così i loro obblighi come membri dell’Organizzazione per il bando delle armi chimiche. Per Mosca è in atto una campagna «russofoba» alimentata con accuse «folli» e dallo «show politico» della May. Da parte sua il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha assicurato che l’approccio dell’Alleanza rispetto alla Russia «rimane fermo, difensivo e proporzionato». «Continueremo a cercare un dialogo significativo con Mosca – ha detto – seppure difficile, è vitale per aumentare la trasparenza e ridurre i rischi».
Sanzioni per il Russiagate. Gli Stati Uniti hanno annunciato una setie di sanzioni contro la Russia «per le sue ingerenze nelle elezioni presidenziali del 2016 e per altri attacchi hacker». Secondo un funzionario americano, cinque fra enti e società e 19 persone sono nel mirino. Il segretario al Tesoro, Steven Mnuchin, ha sottolineato: «Rispondiamo alle attività perniciose della Russia, incluso il loro tentativo di interferire nelle elezioni americane».

15 Marzo 2018
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