VERSO IL VOTO
8:43 pm, 1 Marzo 18 calendario

Gaffe dei ministri del M5S Il centrodestra in una foto

Di: Redazione Metronews
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ROMA Di Maio presenta i ministri in pectore della squadra di governo del M5S e subito scoppiano due grane. La prima riguarda il futuribile ministro dell’Istruzione, il preside brindisino Salvatore Giuliano, che si scopre essere stato consulente al Miur con l’attuale e il precedente governo, oltre che sostenitore di un appello in favore della “Buona Scuola”. Tanto che prima la difende e poi dichiara da Cinque Stelle che «è tutta da buttare».
Renzi posta il video
Ma il carico da novanta lo mette Renzi, diffondendo un video dove Giuliano davanti al segretario dem pronunciava un discorso con enfasi: «Presidente la scuola è con lei, vada avanti». A seguire scoppia il caso di Paola Giannetakis, candidata al ministero dell’Interno e firmataria di un appello per il Sì al referendum costituzionale. «Non ho mai firmato questo appello», smentisce lei. Ma poi lo stesso staff del M5S la sbugiarda: «Sapevamo che aveva firmato l’appello per il referendum voluto da Renzi. Nessun imbarazzo, i candidati ministri sono patrimonio del Paese e non sono dei Cinque Stelle». «Oggi tutti ci deridono ha poi dichiarato Di Maio – ma da lunedì, quando avremo il 40%, rideremo noi». Gli altri nomi fatti dal M5S – dopo quelli già usciti – sono Emanuela Del Re agli Esteri, Alfonso Bonafede alla Giustizia, Elisabetta Trenta alla Difesa, Andrea Roventini all’Economia, Alberto Bonisoli ai Beni culturali e Armando Bartolazzi alla Salute.
Foto di gruppo
Intanto il centrodestra si ritrova sullo stesso palco a Roma per proporsi come «unica coalizione» che avrà i numeri per governare dopo le elezioni. E per scacciare i sospetti reciproci di possibili maggioranze alternative. Più che una chiusura comune resta una “photo opportunity” che vede Giorgia Meloni, Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Raffaele Fitto unire le man come giocatori prima di un match. E Berlusconi infine si raccomanda: «Siate missionari, andate a prelevare le vecchiette e portatele a votare».
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1 Marzo 2018
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