Giochi, l’ora dei bilanci Donne vincitrici: uomini bocciati
GIOCHI OLIMPICI Un trionfo femminile. È il bilancio azzurro di queste olimpiadi invernali di PyeongChang 2018, che l’Italia ha chiuso al dodicesimo posto del medagliere (27 i Paesi partecipanti) a quota 10 medaglie (tre ori, due argenti e cinque bronzi), quattro in più rispetto a Sochi 2014 quando il bottino si fermò ad otto (zero ori 2 argenti e 6 bronzi) e sette più di Vancouver 2010 (5 medaglie, 1 oro). Prima di partire per la Corea Giovanni Feltrin, il tecnico della sciatrici azzurre, disse a Metro: «le mie ragazze sono toste». Ed ha avuto proprio ragione perché hanno scritto la storia: Sofia Goggia è stata più forte dei suoi sei infortuni e di un monumento come Lindsley Vonn ed ha vinto –prima italiana nella storia- la medaglia d’oro nella discesa libera. Il suo oro è stato il terzo, dopo quello di Arianna Fontana nello short track e di Michela Moioli nello snowboard cross. A vincere il primo bronzo è stata Federica Brignone nello slalom gigante, che ha vissuto il podio con grande intensità. Arianna Fontana è stata una portabandiera di nome d i fatto: un oro (short track 500 metri), un argento (staffetta) ed un bronzo (short track 1000 metri). E comunque tre ori su tre sono stati dalle donne. E gli uomini? L’uomo resta di bronzo (tre), quando va bene: per esempio nello sci i nostri ragazzi sono stati quasi disastrosi, invece. «Le donne sono le vere trionfatrici di questa edizione: non è mai successo che non ci fosse almeno un oro maschile», ha detto il gran capo del Coni, Giovanni Malagò. Niente medaglia stavolta per Carolina Kostner: e anche questa è una notizia.
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