VERSO IL VOTO
8:14 pm, 21 Febbraio 18 calendario

Rischio mafia su voto L’allarme di Minniti

Di: Redazione Metronews
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ROMA Nel giorno in cui la Consulta sdogana il voto per corrispondenza dall’estero, il ministro dell’Interno, Marco Minniti, lancia un nuovo allarme: «Il rischio che le mafie possano condizionare il voto libero degli elettori minaccia il valore più importante della nostra democrazia. Su questi temi non ci può essere silenzio in campagna elettorale, e invece vedo troppi silenzi». Minniti ha parlato a margine della presentazione della relazione conclusiva della Commissione antimafia, nella quale la presidente Rosy Bindi ha sottolineato che «il ricorso alla violenza e all’intimidazione tende a smorzarsi per lasciare il passo a legami che maturano dentro una “zona grigia” che coinvolge imprese, funzionari pubblici, categorie professionali e politici».
Napolitano rilancia Gentiloni
Tornando alla corsa elettorale, il presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha rilanciato Paolo Gentiloni: «È divenuto punto essenziale di riferimento, per il futuro prossimo e non solo nel breve termine, della governabilità e stabilità politica dell’Italia». E mentre il segretario del Pd, Matteo Renzi, ribadisce il no alle larghe intese con Forza Italia e porte chiuse ai fuoriusciti del M5s, nel suo partito si apre in Alto Adige una vera e propria spaccatura. Motivo della protesta: la candidatura «imposta dall’alto» di Maria Elena Boschi. Così 14 esponenti della minoranza Pd interna hanno ufficializzato l’uscita dal partito seguendo l’esempio del presidente del consiglio provinciale di Bolzano, Roberto Bizzo.
Ok a voto via posta
Nessun problema, invece, per il voto via posta dall’estero. La Corte costituzionale ha dichiarato inammissibile la questione di legittimità sollevata dal tribunale di Venezia. La Consulta non è entrata nel merito della questione – che chiamava in causa le scarse garanzie di segretezza del voto per corrispondenza – ma ha segnalato un errore di percorso. I giudici costituzionali hanno infatti ritenuto che il tribunale di Venezia non sia titolato a sollevare in via preventiva la questione di costituzionalità di leggi elettorali.
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21 Febbraio 2018
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