I robot stanno già facendo l’ennesimo salto di qualità
ROMA Le Olimpiadi più tecnologiche di sempre mostrano come i robot siano ormai vita quotidiana. E così accanto ai Giochi di Pyeongchang, la Corea del Sud ha ospitato una gara di sci per i robot, lo Ski Robot Challenge, che non è stato fermato dal maltempo. Otto team, composti da università, istituti e compagnie private, si sono sfidati in un gigante di circa 80 metri e una decina di porte. I robot dovevano essere alti più di 50 cm, essere in grado di stare in piedi con le proprie gambe, avere sistemi di alimentazione indipendenti, usare sci e bastoncini e avere giunture che permettessero loro di piegare le ginocchia e i gomiti. Dei sensori permettevano loro di rilevare la posizione delle bandiere sul percorso.
Hubo ha portato la torcia
Già a dicembre la torcia olimpica era stata portata da Hubo, un umanoide sviluppato dal Korean Advanced Institute of Science and Technology, che ora lavora nello staff olimpico con altri 84 robot. E ovunque nel Paese si trovano queste presenze attive: all’aeroporto fanno gli assistenti di terra, in cielo i droni controllano la sicurezza, per le strade spazzini automatizzati si muovono autonomamente tra la folla.
Il quadrupede apriporta
Clamore ha destato anche SpotMini quadruped, della Boston Dynamics, che si mostra capace di aprire una porta attendendo di fare passare un altro robot prima di varcarla. Il robot, un quadrupede, ha un braccio al posto di collo e testa, e con esso apre la porta, poi la blocca con una zampa, e fa passare un altro esemplare che attraversa la porta appena è aperta, seguito infine dal primo robot. Una serie di movimenti né semplici né scontati e che aprono la strada a numerose applicazioni. Ma che ancora non coinvolgono l’intelligenza artificiale e la capacità di prendere decisioni autonome. Però intanto dal 2016 ad oggi sono sorte 460 startup di Intelligenza artificiale che hanno raccolto 2,2 miliardi di dollari di risorse, in costante crescita.
Tuttofare sempre più presenti
Per tornare in Asia, The Guardian ha stimato che in Giappone entro il 2025 l’80 per cento degli anziani saranno accuditi da robot, capaci di mettere a letto e sulla sedia a rotelle i pazienti, oppure nelle vasche da bagno, e persino di predire quando un anziano può aver bisogno di usare il bagno. Con gli ormai tanti utilizzi dei robot nel nostro mondo, nell’economia come nei servizi – dalla difesa alla medicina, dall’industria ai beni di consumo, dall’agricoltura alla logistica – Research and Markets ha stimato per il 2024 un mercato attorno ai 130 miliardi di dollari.
OSVALDO BALDACCI
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