Elezioni 2018
9:27 pm, 11 Febbraio 18 calendario

Il massone M5S «Non mi ritiro»

Di: Redazione Metronews
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Roma C’è un quarto candidato del Movimento 5 Stelle che viene invitato dai pentastellati a ritirare la candidatura :pugno duro nei confronti di Lello Vitiello, candidato in Campania e esponente della loggia massonica napoletana La Sfinge, che aderisce al Grande Oriente d’Italia. Ma la cosa è incompatibile col M5S e soprattutto l’avvocato non l’aveva dichiarato. Ma a differenza degli altri tre, Vitiello non intende firmare alcun modulo di rinuncia: «Non remerò contro il MoVimento ma non ho intenzione di ritirare la mia candidatura e vado avanti per la mia strada nella certezza di essere compreso da chi davvero mi conosce e crede in me». Risponde così il partito di Di Maio: «Essendosi rifiutato di rinunciare spontaneamente alla candidatura e all’elezione con il M5S, Lello Vitiello viene diffidato dall’utilizzo del simbolo del M5S. Vitiello non può essere eletto con il M5S». Intanto i pentastellati vanno all’attacco dei rivali: Alessandro Di Battista torna su quel «rincoglioniti» come suo giudizio sugli italiani e conferma che «fondamentalmente sono le mie idee»; «è troppo comodo prendersela solo con i politici, se si continua a dare seguito a personaggi pericolosi polticamente e socialmente come Renzi e Berlusconi».
Ma intanto nel campo del centrodestra è pace ritrovata: «Silvio, è molto più ciò che ci unisce che ciò che ci divide!» dichiara Matteo Salvini nele interviste incrociate con  Silvio Berlusconi da Lucia Annunziata. Berlusconi ricompatta il fronte a destra sui fondamentali del programma, contrasto all’immigrazione e sicurezza in cima. Su questi, assicura, «la distanza tra Fi, Fdi e Lega non esiste».
Nel centrosinistra sempre più in campo il premier Paolo Gentiloni che presenzia alla manifestazione di Civica Popolare, dove lorenzo Dellai lo incorona: «Gentiloni è il nostro presidente e speriamo lo sia anche in futuro». «La nostra coalizione – dice il premier – è l’unico pilastro possibile per la sfida della prossima legislatura, per qualsiasi futura governabilità».

11 Febbraio 2018
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