#Sanremo2018/Lo Stato Sociale
11:00 am, 7 Febbraio 18 calendario

Sanremo, Fiorello show “salva” Baglioni

Di: Redazione Metronews
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SANREMO La prima serata, un po’ sofferta, molto confusa, è archiviata. E incassati gli eccezionali ascolti: 11 milioni 603mila gli spettatori (con share del 52,1%, in crescita rispettivamente di 229mila spettatori e di 1,73 punti). si pensa già al secondo appuntamento di questa sera. Un’altra lunga notte, tra canzoni, qualche emozione e tanta insicurezza. L’unica che sembrava divertirsi ieri sera sul palco era la Hunziker, vera conduttrice della kermesse. Favino le arrancava dietro, con alti e bassi. Claudio Baglioni? Lontano anni luce e decisamente a disagio nelle atmosfere festivaliere. Per fortuna c’è Fiorello (emozionato e sudato) che irrompe sul palco dell’Ariston facendo da apripista e scalda non poco. Solo l’arrivo di Gianni Morandi (a metà serata e oltre) sembra rincuorare e rassicurare il povero “passerotto” direttore artistico della kermesse canora. Il sacrificio di restare incollati alla tv, tra uno sbadiglio e un caffè, è però ripagato da qualche bel momento. Ron che canta Dalla, il duetto Moro-Meta (hanno già vinto loro con un pezzo così, anche se pende l’accusa di plagio: un ritornello praticamente identico al brano “Silenzio” presentato a Sanremo Giovani 2016 rischia di costare
l’eliminazione dalla gara alla canzone “Non mi avete fatto niente”), i ragazzi straordinari de Lo Stato Sociale che fanno letteralmente vibrare il palco con la loro carica di energia pura, Gazzè vero spirito libero sempre a caccia di nuove emozioni, e gli Elii che salutano con un malinconico quanto autobiografico Arrivedorci, vestiti come tanti piccoli geni, come appena usciti dalla lampada. 
La cronaca semiseria della prima travagliata nottata
L’interrogativo sorge spontaneo. Ma è il festival di Baudo o di Baglioni? Tra sigla (mancava da anni da queste parti) e un’invasione di palco (ai tempi Cavallo Pazzo, stasera un uomo che voleva parlare con il sindaco di Sanremo prontamente bloccato) è partita la 68° edizione del festival della Canzone Italiana.
E subito una sorpresa: Fiorello, previsto per le 22:30, guadagna il palco lasciando Claudio Baglioni dietro le quinte. Un poco ingessato (aveva confessato di avere una paura folle pochi minuti prima ai microfoni di Radio Deejay) fa lo scaldapubblico, elenca le virtù cantautoriali dell’amico Claudio leggendo dal telefonino il messaggio che l’ha convinto ad accettare l’invito. E canta pure lui: un Morandi vs Baglioni mixando i testi e le musiche dei due Capitani Coraggiosi.
Poi, dopo una decina di minuti non indimenticabili, entra finalmente in scena il direttore artistico. Baglioni, papillon stortignaccolo, pare molto, ma molto imbalsamato, e si lancia in uno sproloquio sul Festival e sui miracoli della musica e sul potere delle canzoni. Cita il melodramma italiano e si autocita (e tante volte accadrà da qui a sabato) leggendo il gobbo. Ma la musica? No, ancora nulla. Tocca ai due veri presentatori di questa edizione: Pierfrancesco Favino e Michelle Hunziker (con la sua scollatura balconata che lascia poco all’immaginazione). Battute scontate, ma i due sembrano almeno più sciolti del loro capo. Dopo mezz’ora di chiacchiere, finalmente, arriva il primo brano. Tocca ad Annalisa aprire con un pezzo orecchiabile firmato da lei con il suo ex Davide Simonetta. Ma l’emozione più grande arriva da Ron. La sua Almeno pensami (inedito di Lucio Dalla) strappa applausi e commozione. I The Kolors riportano tutti sulla terra. Troppo presto.
Tocca aspettare Gazzè con la sua Leggenda di Cristanda e Pizzomunno per volare un po’ più in alto, tra sirene e marinai. Il momento della prima ospite, Laura Pausini (assente come previsto, arriverà sabato per il gran finale) si trasforma in un caos inenarrabile: con la cantante di Solarolo al telefono, Fiorello e Baglioni (quest’ultimo sempre strozzato dal cravattino) si cimentano in E tu, sbagliando tempi, parole e andando fuori tempo. Proprio quando lo showman prende la scena è il momento di tornare a cantare seriamnete. Bisogna imparare a condurre (è il caso di dirlo) e… Bisogna imparare ad amarsi come recita il trio Ornella Vanoni-Bungaro e Pacifico. Lei, una vera signora del belcanto, avvolta in un elegante abito bianco, maneggia con cura un pezzo di rara bellezza. Ma chi convince di più è il duo super favorito della vigilia. La coppia formata da Ermal Meta e Fabrizio Moro portano sul palco dell’Ariston una ballata moderna destinata a sicuro successo. Non mi avete fatto niente, il titolo. Mario Biondi, il signore del soul, ha un brano (Rivederti) da riascoltare.
Poi anche Favino si lancia e vola da Leopardi a Lucio Battisti, interrotto a più riprese da Baglioni (giusto il tempo di sbagliare qualcosa nel pezzo) e fa cantare il pubblico con “Un’avventura”. 
La vera piacevole sorpresa arriva però da Lo Stato Sociale. La band bolognese (già fortissima in radio) fa saltare sulle sedie il pubblico con Una vita in vacanza accompagnata dalla performance a dir poco incredibile di un’anziana e super-atletica ballerina, Paddy, 80 anni, già stella di Britain’s Got Talent (e poi dicono che il bello è solo giovane!). Il loro stile ricorda Rino Gaetano con un finale che pare un omaggio (neanche troppo velato, ma ci sta!) a Elio e le Storie Tese. Una sorta di passaggio di consegne, visto che il gruppo milanese di lì a poco si esibirà travestiti da veri geni della musica, senza lampada, con Arrivedorci, il loro ultimo brano di una carriera lunghissima. Pezzo autobiografico, ironico e demenziale proprio come loro. Un piccolo romanzo epico ma gioioso e ridente pur nella mestizia di un addio.
Sul palco salgono anche i Pooh (scioltisi da tempo ma presenti separati). La coppiaRiccardo Fogli-Roby Facchinetti e Red Canzian non convincono. Meglio di loro i redivivi Decibel, ma Enrico Ruggeri è sinonimo di garanzia. Noemi ripete se stessa, ma con minore impatto scenico mentre Giovanni Caccamo stona paurosamente e pare la brutta copia di Battiato-giovane stasera.
A notte inoltrata arriva l’ospite musicale clou della serata. Quando l’Italia già sonnecchia, entra in scena Gianni Morandi e come per magia anche Baglioni sembra più a suo agio. Omaggiano Luis Bacalov interpretando Se non avessi più te, poi l’arrivo di Tommaso Paradiso, frontman dei Thegiornalisti regala Una vita che ti sogno (il pezzo già in radio è moderno e non avrebbe sfigurato in gara). Incantevole Nina Zilli, Renzo Rubino canta troppo tardi per farsi notare.
Chiudono la coppia Enzo Avitabile-Peppe Servillo e Le Vibrazioni. 
Nel girone dantesco dei colori (blu, giallo e rosso) si decide la sorte dei cantanti per la prima sera. In pole Max Gazzè, Ron, la coppia Meta-Moro, Nina Zilli, Noemi, Annalisa e Lo stato Sociale. E stasera si riparte. Che la forza sia con noi!
 
ORIETTA CICCHINELLI

7 Febbraio 2018
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