Non c’è un presidente Figc, arriva il commissario
CALCIO Al capezzale del povero calcio italiano arriverà adesso un commissario perchè, a quasi tre mesi dal baratro toccato con l’eliminazione dal mondiale, i boiardi del pallone non sono riusciti a trovare una linea convergente per voltare pagina. Divisi fino alla fine in una giornata a tratti surreale e piena di trattative, all’Hilton di Fiumicino l’assemblea elettiva della Figc non ha eletto nessuno dei tre candidati in corsa, cioè Gabriele Gravina (presidente Lega Pro), Cosimo Sibilia (Presidente Lnd) e Damiano Tommasi (Presidente dell’Assocalciatori). Non sono bastate tre votazioni e un ballottaggio. Al quarto scrutinio, che opponeva Sibilia a Gravina, non è uscito nessun vincitore. Sibilia, dopo aver invitato i suoi a votare scheda bianca, ha ottenuto 9,33 voti, l’1,85%, Gravina 196,83 voti, il 39,06%. Le schede bianche? In tutto 297,80, il 59,09%. Senza maggioranza assoluta la palla passa al Coni: convocato l’assemblea straordinaria per giovedì. Il commissariamento è scontato.
Le reazioni
Per Tommasi è «una sconfitta per il nostro sistema», per Gravina che ha chiesto scusa agli italiani «la sconfitta di una classe dirigente», mentre Sibilia ha sottolineato che «la Lega dilettanti ha dimostrato senso di responsabilità», avendo offerto a Gravina (che ha rifiutato) la poltrona. Più prosaico di tutti Massimo Ferrero, presidente della Samp: «una buffonata». Nel frattempo, sull’uscio della toilette dell’Hilton c’è chi ha trovato il modo di polemizzare sul Var con gli arbitri: «senza gli episodi sfavorevoli io ero primo in classifica», ha detto Claudio Lotito a Marcello Nicchi, numero uno dell’associazione italiana Aarbitri.
In tutto questo, è convocata per lunedì l’assemblea della Lega Serie A chiamata a decidere sulla vendita dei diritti tv del campionato per il triennio 2018-21.
A.B.
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