Duchovny: «X-Files 11 riparte dalle fake news»

ROMA Alieni, misteri e cospirazioni tornano con “X-Files 11”, serie di culto tra le pochissime – con “Twin Peaks”, “E.R.” e “Dallas” – capaci di tenere intere generazioni incollate allo schermo in era pre-internet. Da stasera alle 21 su Fox, gli agenti dell’Fbi Mulder (David Duchovny) e Scully (Gillian Anderson) tornano a indagare su casi inspiegabili in 10 episodi inediti. Uniti da un fil rouge: il tema delle fake news.
Mr. Duchovny, 25 anni fa è diventato Mulder… 
Già, ai tempi ero un attore agli esordi che cercava di sbarcare il lunario. Mi ricordo che quando lessi il primo episodio pensai che fosse buono, ma che una serie sugli alieni non aveva futuro. Non ero convinto e poi volevo essere una star del cinema, non della tv. Sa, le serie non avevano la qualità di oggi.
A un certo punto lasciò X-Files: perché è tornato? 
Beh, chi avrebbe pensato che avrebbe avuto tutto quel successo? La serie diventava sempre più longeva, e io, a un certo punto, mi sentii incastrato nella parte. Ma dopo tanti anni e altri ruoli è stato bello tornare a qualcosa di così familiare.
Pensa che X-Files sia ancora attuale? 
Mulder ha sempre sostenuto che ci fosse “una cospirazione là fuori”, che il governo e altri organi riempissero la popolazione di notizie false. Direi che il tema delle fake news è quanto mai attuale…
Questa è l’ultima stagione? 
Non so, ma potrebbe andare avanti anche senza di me e Gillian. “X-Files” non parla di Mulder e Scully, parla della visione del mondo. 
LORENZA NEGRI