Mudimbi: Non credo nelle favole, ma penso positivo
MUSICA Al festival porterà un po’ di rap, una mosca bianca in un’edizione votata al pop e alla canzone d’autore. «M’ispiro a Eminem, appena l’ho sentito è stata una folgorazione. Ho fatto il meccanico per 10 anni, poi il rap ha avuto la meglio», ci dice Mudimbi, in gara fra le Nuove Proposte con Il mago, che scriverà per Metro il suo “diario sanremese”.
Come affronta questa avventura?
Vado per far bene, poi ci sono tante variabili incontrollabili. Spero si aprano delle porte, sono un tipo molto ambizioso.
Canterà Il mago, che è già quasi una hit.
È il racconto dei piccoli grandi stress di tutti i giorni. Bisogna imparare a riderci sopra. Funziona!
La sua filosofia di vita?
Sì, la stessa che anima il nuovo cd Michel. Non credo nelle favole, ma penso che con un po’ d’ironia e positività si possa star meglio.
In un pezzo, Amemì, se la prende pure coi giornalisti…
Sì, ma col sorriso. Mi descrivono come “il rapper congolese”, ma sono nato e cresciuto in Italia. Mio papà è africano, ma non l’ho mai frequentato.
Mai vissuto episodi di razzismo?
No, anzi a San Benedetto del Tronto, il mio paese, ero visto come una specie di miracolo. Un bimbo mulatto e paffutello, una rarità da tutelare.
Cosa vede nel suo futuro?
Un nuovo tour. Sul palco mostro la parte migliore di me, dicono sia un buon intrattenitore. Spero di dimostrarlo anche a Sanremo, poi si vedrà.
DIEGO PERUGINI
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