Calcio
2:33 pm, 23 Gennaio 18 calendario

Perché la Roma deve vendere sempre

Di: Redazione Metronews
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CALCIO La Roma è l’unica squadra tra quelle dei principali campionati dell’occidente ad aver venduto il proprio bomber -e capocannoniere dell’anno passato – a gennaio, a campionato in corso e con gli obiettivi ancora lungi dall’essere centrati. Masochismo? No.
Gli americani che sette anni fa hanno rilevato la società hanno un solo combustibile per mandare avanti la società: l’autofinanziamento. Il che, in altre parole, vuol dire comprare bene i calciatori e venderli meglio, guadagnandoci: non è un caso che da giugno sia arrivato un direttore sportivo, Monchi, che come pezzo forte del curriculum ha proprio questa specialità (scoprì Segio Ramos e Dani Alves, per dirne due). Conti alla mano, dal 2011 (anno in cui la società passò al gruppo americano) la Roma non ha mai vinto uno scudetto ma di sicuro è stata la regina del calciomercato con 301,2 milioni di plusvalenze (al netto delle minusvalenze). Chi non ricorda il caso di Marquinhos, pagato un milione e spedito al Psg un anno dopo per la modica cifra di trenta milioni?
Il problema è che vendere i propri gioielli di famiglia aiuta, ma può non bastare. L’ultimo bilancio si è chiuso con un pesante passivo: -41, 7 milioni. Questo perchè nonostante i 94,8 milioni incassati in estate dalla svendita di Salah (per lui sono stati pagati 40 milioni, oggi ne vale almeno il doppio), Rudiger e Paredes, la società ha dovuto spendere parecchio nel tentativo di agganciare il vertice della classifica e gli ambiti premi Uefa (pagati proporzionalmente a chi si qualifica e a chi poi va avanti in Champions): il monte stipendi si è così gonfiato di 42 milioni l’anno rispetto al 2011 mentre il segmento commerciale non è ancora all’atezza dei top club (in questo caso è considerato strategico il nuovo stadio) ed il main sponsor manca clamorosamente dal 2013.
E, se gli azionisti hanno dovuto a più riprese intervenire immettendo denaro fresco, un gol in giallorosso lo ha segnato anche Goldman Sachs che concesso un credito di 230 milioni. 
In tutto questo, s’inserisce poi il fair play finanziario: con il pesante rosso dell’ultimo bilancio il club giallorosso rischia sanzioni pesanti, al momento imprevedibili. L’ottima vendità di Dzeco e Palmieri potrebbe però mettere un balsamo sui conti ed ammansire i giudici di Nyon. Ma, se da un lato questo affare è economicamente vantaggioso, dall’altro pone dei dubbi (sempre economici): senza Dzeko in campo sarà più difficile centrare la zona Champions: cioè premi Uefa da 40-50 milioni irrinunciabili per il bilancio dei giallorossi. Senza la stampella del bonus qualificazione, il ridimensionamento sarebbe di fatto obbligatorio. 
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23 Gennaio 2018
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