Colpo a mafia agrigentina Il pizzo anche sui migranti
PALERMO Una mafia ortodossa, rigida e chiusa. Così antica da non volersi chiamare mafia «ma Cosa nostra che è tutto». Determinata a «spaventare tutti. Altro che i palermitani». Eccoli gli “agrigentini della montagna”, così strutturati da essersi costituiti in un mandamento a parte. Ma che è stata colpita e decapitata duramente in una operazione della Procura di Palermo che ha visto 57 arresti: le accuse sono, a vario titolo, quelle di associazione di tipo mafioso armata, finalizzata alle estorsioni, al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. Il pizzo veniva preteso anche dalle cooperative per la gestione dei richiedenti asilo. In manette il sindaco di San Biagio Platani, Santino Sabella, autodichiaratosi «a disposizione», agevolatore di affari e di appalti. Disposti sequestri per un valore di circa un milione.
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