Insulti al Museo Egizio Indaga la Digos
CULTURA C’è un’inchiesta sugli insulti arrivati ai centralini del Museo Egizio dopo il video pubblicato su Facebook da Andrea Crippa, leader dei Giovani Padani. A occuparsene è la Digos. Il fascicolo è stato aperto dalla procura dopo la denuncia degli avvocati della fondazione che guida il museo. Per il Museo Egizio «vi sono motivi plurimi per il ritenere che il video» nel quale Crippa parla con un presunto impiegato «sia una montatura mirata a denigrare. Sulla vicenda ieri è intervenuto anche il ministro Francescini: «Sono a fianco del #MuseoEgizio di #Torino, aggredito da una una rozza e falsa campagna della Lega, che vuole raccogliere voti alimentando odi e paure. La cultura è costruire ponti, aiutare il dialogo e la conoscenza reciproca. @MuseoEgizio vai avanti», ha twittato. A inizio 2018 Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia avevano criticato lo sconto del 50% concesso a coppie di arabi, una misura ritenuta discriminatoria. «Il video di Crippa – ha spiegato l’Egizio – ha rinfocolato quelle polemiche sulle quali non intendiamo entrare. Ribadiamo solo che il nostro compito è quello di creare ponti, di allargare il dialogo, favorire l’inclusione. E constatiamo con soddisfazione che le parole di solidarietà sono di gran lunga superiori ai commenti beceri». ANDREA GIAMBARTOLOMEI
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