VERSO IL VOTO
9:37 pm, 17 Gennaio 18 calendario

«Disfare le riforme avrebbe un impatto»

Di: Redazione Metronews
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ROMA Nuova allerta “economica” in vista delle elezioni del 4 marzo. L’agenzia di rating S&P «si augura che il prossimo governo non disfi le riforme fatte» perchè «qualsiasi investitore si sente più fiducioso nell’entrare in un Paese che ha una sua continuità, piuttosto che inserirsi in un contesto dove non si sa come sarà gestito. Qualora si insediasse un nuovo governo che tornasse indietro, questo avrebbe un impatto sulla nostra analisi».
Buona e cattiva scuola
Ma è proprio una delle principali riforme del governo Renzi, quella della Buona Scuola, a finire nella polemica di giornata. È il candidato premier del M5S, Luigi di Maio, ad accendere la miccia: «Quella riforma non ha nulla di buono – dichiara – la smantelleremo partendo proprio dalle misure che hanno trasformato la scuola in un’azienda». A stretto giro la replica del segretario del Pd, Matteo Renzi: «Ci sono 132 mila insegnanti che erano precari, che noi abbiamo assunto e che tornerebbero a fare i precari. Quanto abbiamo investito noi nella scuola non lo aveva mai fatto nessuno. Azzerare tutto ciò che è stato fatto perchè lo abbiamo fatto noi non è contro il Pd, è contro l’Italia».
Rousseau va in tilt
Intanto è bufera sulle Parlamentarie del M5S per la scelta dei candidati. Le votazioni sulla piattaforma Rousseau dovrebbero proseguire anche giovedì, dopo il caos di questi due giorni tra le lamentele di chi non è riuscito a votare per una sistema «lento e farraginoso» – due ex Cinque Stelle hanno diffuso un audio dove si sente ammettere che «il sistema è andato in tilt e non sta funzionando» – e le proteste di chi è rimasto inspiegabilmente escluso. E la partita degli esclusi potrebbe non fermarsi qui: tra quelli che non si sono trovati nella lista dei candidati al vaglio della Rete, infatti, sono in tanti a chiedere chiarimenti. Tra i nomi ci sono anche quelli di alcuni deputati e senatori uscenti o quello di Marione, vignettista di riferimento del M5S.
Simbolo a rischio
Tra gli esclusi c’è chi medita di fare ricorso. Molti si sono rivolti all’avvocato Lorenzo Borrè che, però, ha declinato l’incarico visto che è già impegnato a difendere gli iscritti alla prima associazione M5S, di fronte al tribunale di Genova, che potrebbero arrivare ad intentare causa per rivendicare nome e simbolo del Movimento.
METRO

17 Gennaio 2018
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