DOCUMENTARI
10:22 pm, 16 Gennaio 18 calendario

“La forza delle donne” Un viaggio dentro la coscienza

Di: Redazione Metronews
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DOCUMENTARI C’è sempre un dopo nelle storie di guerra. Ed è quello a cui di solito non si pensa quando si parla di bombardamenti, di spari o stragi: è la quotidianità di chi nella cornice di una guerra senza tregua deve comunque viverci e tirare avanti.  “La forza delle donne” – documentario presentato oggi a Roma presso la sede della stampa estera – è questo: un lampo di luce sull’Everest di difficoltà di donne oltre l’orrore, spesso con famiglie saccheggiate dalla morte e che cercano nonostante tutto un punto di equilibrio nell’abisso di fame, disperazione, necessità di fuggire dalla propria casa e la propria terra.
Il documentario, della giornalista Laura Aprati e del regista Marco Bova, ha iniziato la sua programmazione e parteciperà a metà aprile alla festa del giornalismo di Perugia (11-15 aprile). Le immagini sono un biglietto di sola andata dentro la nostra coscienza. «Perchè restare indifferenti vuol dire essere complici», ha detto dopo la proiezione Rima Karaki, una delle protagoniste del documentario. Rima, stella della tv libanese Al Jadeed, è divenuta famosa in tutto il mondo per aver chiuso in diretta tv il collegamento video con l’avvocato e sceicco islamista Al-Seba’i reo di averla offesa durante il collegamento invitandola, con toni abbastanza rudi, a tacere perché era soltanto «una donna».
La forza delle donne è un titolo perfetto. Sono le donne che devono trovare l’acqua, rimediare ai salti continui dell’elettricità, sono queste madri, di fatto, a reggere la famiglia mentre la figura dell’uomo si stempera spesso in una dissolvenza di inerzia. «Mi sono detta: alzati donna prendi i tuoi figli e vai» dice una di loro.
«Eravamo andati lì a vedere i campi profughi, poi ci siamo trovati di fronte alle storie di queste donne ed abbiamo capito che erano da raccontare», ha spiegato Laura Aprati. «La loro quotidianità non la troviamo spesso nei nostri reportage – ha infatti spiegato la giornalista Rai -perchè ci si concentra molto sui bombardamenti e sulla distruzione, che è indubbiamente parte del problema. Ma poi c’è la vita di chi resta, da considerare e raccontare». Qualche esempio? « In un campo profughi, a 48 gradi, vedere delle madri in mezzo alla polvere con l’assillo di lavare con il sapone le scarpe del figlio. Nell’ostinazione di quel gesto, per loro c’è il tentativo di rendere la vita il più possibile serena. Anche in mezzo della devastazione. E questo non può non cambiarti la prospettiva».
«Ho visto madri con sei bambini a casa mentre loro tolgono le mine, mettendosi a rischio ogni singolo minuto per non mettere a rischio altre vite. Se sai queste cose e non te ne occupi sei connivente», ha detto Rima Karaki.
Il viaggio di Laura e Marco, dedicato a due giornaliste morte a Mosul, è un tuffo nella coscienza. Il documentario, per decisione dei suoi autori e di Focsiv che lo supporta, sarà protagonista di un tour (info: www.laforzadelledonne.com). 
A.B.
foto laura Aprati
 

16 Gennaio 2018
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