VERSO IL VOTO
8:30 pm, 15 Gennaio 18 calendario

Le agenzie di rating temono il voto italiano

Di: Redazione Metronews
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ROMA Le agenzie di rating tengono l’Italia nel mirino come osservata speciale, mentre la campagna elettorale moltiplica gaffe sempre più gravi. «Le elezioni in Italia, unico Paese dell’Eurozona con un outlook negativo sul rating, rappresentano una delle incognite per l’unione monetaria». Ne è convinta Moody’s, che teme che il voto possa far saltare il percorso delle riforme strutturali e premiare gli euroscettici. Il dibattito in vista delle elezioni del 4 marzo, dovrebbe essere più realistico e concentrarsi sul debito pubblico «non su come spendere soldi che non ci sono», rincara la dose l’agenzia internazionale Bloomberg: «Roma avrebbe bisogno dimostrare più responsabilità di bilancio – scrive – ma i politici italiani stanno provando esattamente il contrario e più il sogno fiscale va avanti più c’è il rischio di un rude risveglio».
Una sequela di inciampi
Tra le promesse elettorali non ci sono però solo quelle economiche, perchè fioriscono le gaffe. Migranti e vaccini sono i temi al centro della nuova polemica che coinvolge direttamente Lega e Movimento 5 Stelle. A far scoppiare la bufera è stata una frase del candidato leghista alla carica di governatore della Lombardia, Attilio Fontana, che ai microfoni di Radio Padania ha parlato di pericolo invasione e di rischio per la «razza bianca» a seguito dei tanti arrivi. Parole che hanno suscitato la reazione indignata bipartisan, con una dura condanna da parte della Comunità ebraica di Roma che ha commentato: «È concepibile nel 2018 dover ribadire agli ignoranti che non esiste una razza bianca da difendere, a 80 anni dalla promulgazione delle leggi razziali?». Anche i pentastellati, però, si guadagnano la loro dose di polemiche: è il candidato premier Luigi Di Maio a finire nella bufera per annunciato che, una volta al governo, cancellerà la legge Lorenzin sull’obbligo dei vaccini per l’iscrizione a scuola. Stesso annuncio fatto di recente da Salvini. «Bravo Di Maio, abroghiamo la legge Lorenzin che sembra funzionare, non sia mai che qualcuno ci strappi il quinto posto nella classifica mondiale del morbillo», ha commentato Roberto Burioni, professore di microbiologia e virologia al San Raffaele di Milano.
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15 Gennaio 2018
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