Fontana difende la razza bianca
MILANO Sarà stato pure un “qui pro quo”, come si è affrettato ieri a correggere, ma le prime 24 ore del candidato del centro destra al Pirellone Attilio Fontana sono state incandescenti, dopo le sue dichiarazioni lunedì mattina a Radio Padania. Testualmente: «Noi non possiamo accettare tutti gli immigrati…perché tutti non ci stiamo. Quindi, dobbiamo fare delle scelte: decidere se la nostra etnia, la nostra razza bianca, la nostra società deve continuare a esistere o la nostra società deve essere cancellata».
In pochi minuti va così in fumo l’immagine del leghista moderato costruita in tanti anni dall’ex sindaco di Varese. Al punto che persino per Salvini è troppo: «Il colore della pelle non c’entra», il pericolo è «l’islamizzazione finora sottovalutata». Ormai però la frittata è fatta. Da Forza Italia è tutto un ribadire che la frase infelice non cambia il profilo moderato del candidato.
L’exploit del leghista trova concordi nella condanna M5s (Di Maio: «Se lui è un moderato io sono Gandhi») e Pd (Renzi: «Farneticante»). Anche se il deputato Pd Emanuele Fiano coglie l’occasione per una stoccata a Leu che avendo detto no alla candidatura di Gori divide la sinistra e così agevola la vittoria di chi parla di razza. Lo stesso sindaco di Bergamo Giorgio Gori, in gara per il centrosinistra, chiosa: «C’è chi parla di forconi e razza bianca. Noi parliamo di formazione, lavoro, crescita, Europa».
PAOLA RIZZI @paolarizizmanca
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