Borsa, partenza boom nella prima settimana 2018
Prima settimana 2018 da boom per la Borsa di Milano che ha chiuso le contrattazioni (4 sedute) con un bilancio più che positivo, tanto da risultare la migliore tra i principali listini europei. Il clima favorevole è condiviso da tutti i mercati internazionali, con Wall Street che ha macinato nuovi record e ha visto il Dow Jones superare di slancio quota 25mila punti. Tra gli investitori si rafforza la convinzione che il 2018 sarà un anno favorevole per l’economia mondiale, come dimostrano i dati macro che vengono snocciolati uno dopo l’altro, come certificano l’indice manifatturiero statunitense e i dati sull’occupazione sempre negli Usa, testimonianza che, almeno sul fronte economico, l’amministrazione Trump si muove con il piglio giusto. Tornando a Milano, il Ftse Mib ha chiuso venerdì a quota 22.762 punti (+4,16%), mentre l’All Share ha messo a segno un progresso del 4,01%.
Fca da boom. Il titolo della settimana è stato senza dubbio Fiat Chrysler che, dopo essere stato il migliore del listino milanese nel 2017, ha chiuso la prima ottava del 2018 con un 20,19% a quota 17,92 euro per azione, nuovo massimo storico per la società. Fca beneficia, oltre che della fiducia sull’andamento del settore di riferimento per l’intero 2018, anche delle aspettative di operazioni straordinarie, a partire dal possibile scorporo della componentistica. In vista anche gli altri titoli della scuderia Agnelli (Exor +11,74%, Ferrari +6,75%, CnhI +4,57%) e del comparto automobilistico (Brembo +3,95%). Bene anche energetici (Enel +4,09%, Eni +4,57%, Snam +1,37%, Saipem +2,73%) e, nel lusso, Ferrragamo (+2,57%). Per quanto riguarda i finanziari, nella settimana in cui è entrata in vigore la Mifid 2, Unicredit +4,30%, Intesa Sanpaolo +1,66%, Mediobanca +0,58%, Ubi +5,16%. Telecom Italia e Mediaset, in attesa di sviluppi sul contenzioso tra il Biscione e Vivendi, hanno chiuso la settimana rispettivamente con un +2,50 e +4,02 per cento. Infine, sul resto del listino, in luce Mondadori (+9,51%) sulle attese di integrazione a tre sul mercato francese tra il gruppo di Segrate, Lagardere e Maire Claire.
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