Roma
3:16 pm, 3 Gennaio 18 calendario

La Raggi adesso chiede il giudizio immediato

Di: Redazione Metronews
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I difensori di Virginia Raggi, che rischia il processo per una ipotesi di falso documentale, hanno depositato in cancelleria la richiesta di giudizio immediato: passo, questo, che eviterà alla sindaca di passare per l’udienza preliminare (fissata al 9 gennaio), in relazione al caso legato alla nomina (poi bloccata e revocata) di Renato Marra da dirigente della Polizia Municipale a capo del Dipartimento turismo. La sindaca rischiava il rinvio a giudizio: per la Procura di Roma, non avrebbe detto il vero alla responsabile dell’Anticorruzione del Campidoglio Maria Rosaria Turchi che chiedeva informazioni in merito alla nomina di Renato Marra (fratello di Raffaele, fino all’arresto capo del Personale) da dirigente della Polizia Municipale a capo del Dipartimento turismo con un incremento dello stipendio di 20mila euro annui. Secondo quanto accertato dalla Procura, Virginia Raggi avrebbe comunicato per iscritto all’Anticorruzione che il ruolo di Raffaele Marra, nella nomina del fratello, era stato ‘di mera pedissequa esecuzione’ delle sue determinazioni. Una versione smentita dal contenuto di alcune chat, acquisite agli atti, nelle quali la stessa Raggi si rammaricava con l’allora funzionario di sua stretta fiducia di non averle detto la verità sui compensi di Renato. In questa vicenda, poi lo stesso Raffaele Marra risponde di abuso d’ufficio per aver favorito e gestito la pratica del fratello (determinando cosi’ un conflitto di interessi).
Salta l’udienza. Di solito è la Procura a chiedere il giudizio immediato, rito che fa saltare la fase dell’udienza preliminare determinando il passaggio diretto dalla fase delle indagini preliminari al dibattimento, quando la prova appare evidente e la persona sottoposta alle indagini (è il caso della sindaca) è stata interrogata sui fatti dai quali emerge l’evidenza della prova oppure quando (ed è il caso di Raffaele Marra), a seguito di invito a presentarsi per l’interrogatorio, la stessa abbia omesso di comparire. In base al codice di procedura penale, tuttavia, anche lo stesso imputato può presentare la richiesta di giudizio immediato soltanto dopo che il pm ha formulato l’imputazione ed il giudice ha fissato l’udienza preliminare (il 9 gennaio). Pertanto, il difensore dell’imputato ha già avuto la possibilità di prendere visione del fascicolo delle indagini preliminari. La richiesta di giudizio immediato va presentata nella cancelleria del giudice almeno 3 giorni prima dell’udienza preliminare. Il giudice è obbligato a disporre il giudizio immediato, emettendo l’apposito decreto. Con questa richiesta, però, l’imputato perde la possibilità di ottenere riti alternativi premiali, come l’abbreviato o il patteggiamento.
Dopo le urne. Con la richiesta di giudizio immediato presentata oggi in cancelleria dai suoi difensori, è molto probabile che in caso di via libera del giudice (tenuto a stralciare la posizione della sindaca da quella di Raffaele Marra) il processo che vede imputata Virginia Raggi per falso documentale in relazione alla nomina di Renato Marra alla guida della Direzione Turismo prenda il via soltanto fra qualche mese. Il calendario delle udienze davanti al tribunale monocratico a Roma è molto ingolfato e in questo modo la sindaca riuscirebbe ad evitare che il dibattimento si svolgesse nel pieno della campagna elettorale che vede le urne convocate per il 4 marzo. Il 9 gennaio prossimo, quindi, salvo un diverso orientamento del gup, la Raggi non sarà presente all’udienza preliminare.

3 Gennaio 2018
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