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9:07 pm, 17 Dicembre 17 calendario

Manovra va a rilento slitta approdo in Aula

Di: Redazione Metronews
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ROMA Votazioni a rilento in Commissione Bilancio della Camera e niente sedute in notturna. Così l’approdo in Aula della manovra rischia di slittare a mercoledì. Ieri si sono aggiunti tre emendamenti del governo che riguardano la proroga dell’integrazione salariale (Cigs) per i dipendenti dell’Ilva (24 mln nel 2018), coperture per dare piena attuazione alla riforma del procedimento elettorale (1,8 mln) e interventi per le scuole innovative e la sicurezza degli edifici scolastici (50 mln). Del pacchetto dell’esecutivo faceva parte anche l’emendamento che inseriva il cantiere pugliese del gasdotto Tap tra le opere considerate di “interesse strategico nazionale” (prevedendo di conseguenza una “militarizzazione” con l’arresto da tre mesi a un anno per chi si introduce o impedisce od ostacola l’ingresso autorizzato nei cantieri). L’emendamento è stato però dichiarato inammissibile dal presidente della Commissione Bilancio, Francesco Boccia.
Tari congelata
Il principio “chi inquina paga”, da applicare per il calcolo della tassa sui rifiuti, slitta di un anno. La Commissione ha approvato un emendamento che proroga al 2018 la vecchia modalità di calcolo della Tari da parte dei Comuni, sulla base di un criterio medio-ordinario in relazione agli usi e alla tipologia di attività svolte. L’applicazione nel nuovo metodo, basato sull’effettiva quantità di rifiuti prodotti, scatterà nel 2019. Via libera invece al riordino dell’ecobonus e al suo coordinamento con il sismabonus. Ok anche ad un pacchetto di emendamenti per gli italiani all’estero (per un totale di circa 7 milioni). Polemiche da parte delle opposizioni, infine, sull’emendamento del governo con cui si avvia la cessione a società estere di immobili appartenenti al demanio pubblico italiano.
Mattarella attende il voto
Sergio Mattarella ha un metodo preciso: osserva la realtà e decide di conseguenza. Nessuno schema precostituito, che rischia di essere smentito dai fatti. Chi lo conosce bene sa che il Capo dello Stato non è abituato a fare piani sui sondaggi, tantomeno alla vigilia di elezioni che, anche grazie al sistema elettorale, potrebbero dare un risultato incerto. Dunque ha fatto sapere che il suo metodo sarà semplice, perchè affronterà le vicende quando avrà conosciuto tre elementi fondamentali: risultati del voto, ripartizione dei seggi e volontà delle forze politiche.
METRO

17 Dicembre 2017
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