Incontro ravvicinato con Phaeton che ci sfiorerà
Più spettacolare che pericoloso, ma comunque vale la pena di stare col naso all’insù e vedere cosa succede. In questi giorni si sta “avvicinando” alla Terra l’asteroide 3200 Phaeton, con il suo codazzo di stelle cadenti, le Geminidi. Sono queste (l’unica tra le piogge di meteoriti più importanti che non ha origine da una cometa) a offrire proprio in questi giorni e con picco il 13 uno dei più belli spettacoli notturni.
Fino a quando il 16 dicembre Phaeton “sfiorerà” la Terra, vale a dire che passerà in un’orbita a 10,4 milioni di chilometri dal nostro pianeta. Non proprio a due passi (non si vedrà ad occhio nudo ma basta un telescopio comune) ma comunque non una distanza “siderale” nello Spazio. Anche perché Phaeton è grande più di cinque chilometri, tra i maggiori oggetti che ogni tanto passano dalle nostre parti.
Insomma, non ci dovrebbe essere alcun pericolo, ma comunque la situazione è tale da essere attenzionata dalla Nasa e dagli altri enti spaziali, sperando di poterne ricavare nuovi dati scientifici e non motivi di allarme. Certo, non incoraggia la scelta del nome che è stato assegnato al corpo celeste in avvicinamento: Phaeton (Fetonte) nella mitologia greca è il figlio del Sole, al quale ruba il carro di fuoco con cui per imperizia si va a schiantare sulla Terra (nella Pianura Padana, pare) rischiando di distruggerla. Ma è solo un racconto mitico.
L’ultimo precedente passaggio avvenne circa dieci anni fa, mentre (gli astrofili sono avvisati) la prossima volta che si avvicinerà alla Terra tanto da poter essere osservato nella sua brillantezza sarà solo il 14 dicembre 2093, anche se allora arriverà molto più vicino, vale a dire ad appena 2,9 milioni di chilometri. Ovviamente distanza ed estensione sono varianti fondamentali per rientrare nell’apposita categoria stabilita dagli scienziati di oggetti vicini potenzialmente pericolosi per la Terra. Categoria che contiene molti oggetti spaziali: solo nel 2017 sono stati individuati uncentinaio di corpi celesti “vaganti” e ben dieci rientrano nella categoria di “potenzialmente pericolosi”.
OSVALDO BALDACCI
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