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6:30 am, 29 Novembre 17 calendario

Dalla Sicilia l’algoritmo dell’inglese perfetto

Di: Redazione Metronews
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Wwworkers è la community dei lavoratori della rete, dipendenti o imprenditori che operano con le nuove tecnologie e che si raccontano su wwworkers.it e su Metro.
Dalla Sicilia un gruppo di ex compagni di liceo oggi diventati soci in affari sta migliorando l’inglese di milioni di utenti.
L’intuizione l’ha avuta Antonio Rotolo, 34enne di Palermo, una formazione universitaria da archeologo a Viterbo, un master e un dottorato in Spagna e ancora un post-dottorato al prestigioso MIT di Boston. Proprio dopo l’esperienza statunitense Antonio è tornato in Italia con un’idea “wow”: abbattere ogni barriera linguistica ed offrire a milioni di studenti, ricercatori e professionisti nel mondo la possibilità di scrivere facilmente in inglese, colmando il gap con i propri colleghi madrelingua. «Mi confrontavo ogni giorno con la scrittura in inglese. Tutta la produzione scientifica è in inglese e scrivere in modo eccellente per chi fa ricerca è fondamentale. Alcune statistiche rivelano che attualmente circa il 70% dei paper di ricercatori non madrelingua inglesi vengono rifiutati dalle riviste accademiche per ragioni linguistiche più che di merito», racconta Antonio, che dall’archeologia si è appassionato alle tecnologie digitali.
Così l’idea: offrire un supporto concreto per aiutare chi scrive in inglese basandosi sull’uso della lingua nel contesto specifico.
Nasce così Ludwig, una piattaforma di traduzione e motore di ricerca linguistico che si basa sulla scrittura direttamente in inglese. Si tratta di un sistema di supporto basato sull’imitazione di testi provenienti da fonti affidabili. Ad oggi i fondatori sono tre trentenni siciliani e globetrotter. All’impresa da subito hanno preso parte Federico Papa e Roberta Pellegrino, entrambi palermitani e sui trentacinque anni. E anche loro impegnati nella scrittura in lingua inglese. Al progetto partecipano anche tre ingegneri, un designer e un comunicatore.
Il nome è un omaggio al padre della filosofia del linguaggio Wittgenstein, fonte di ispirazione. «Aveva sottolineato come la lingua dovesse essere contestuale, quindi legata ad un uso che se ne fa e non astratto». L’obiettivo di Ludwig è che la lingua di approdo sia sempre l’inglese. «L’utente digita una frase in inglese o una parte di essa per verificare che sia giusta. Grazie ad un algoritmo di ricerca proprietario chiamato SentenceRank, Ludwig interroga un gigantesco database di frasi corrette provenienti da fonti attendibili e le presenta agli utenti nei propri contesti d’uso. Una visione d’insieme veloce ed efficace che consente di capire se la frase che ha proposto è effettivamente adottata», precisa Antonio.
Il team siciliano usa un plug-in di Google Traslate, innovandolo però. «Facciamo un passo ulteriore: usiamo Google, ma quando viene il risultato in inglese Ludwig fa la ricerca nel suo database».
Nel 2014 Ludwig riceve il primo seed con Working Capital di Telecom Italia. «Dopo esserci formati e aver lavorato in Spagna, Germania, Stati Uniti, Norvegia e Belgio, abbiamo deciso che la casa di Ludwig sarebbe stata in Sicilia. Proprio a Catania abbiamo la nostra sede, ma lavoriamo in remoto e quindi in estrema mobilità. Siamo di fatto un prototipo di questi tempi, un’azienda flessibile che ha una sede in rete e in ogni angolo del mondo, sfruttando tutte le tecnologie», precisa Antonio.
Poche settimane fa un altro riconoscimento importante: la vittoria all’edizione 2017 di ITCup, il programma di formazione promosso da Registro.it che porterà il team in Silicon Valley, a confronto con investitori e business angels.
L’altra forza straordinaria di Ludwig è la community: oltre 3 milioni di utenti si sono collegati alla piattaforma, un milione di utenti unici soltanto lo scorso mese da 200 Paesi nel mondo. D’altronde l’impresa conta su un mercato potenzialmente sterminato: 650 milioni di persone che quotidianamente scrivono in inglese per ragioni di studio o di lavoro. E che potrebbero trovare un alleato in rete, grazie a questi giovani siciliani.
GIAMPAOLO COLLETTI
@gpcolletti
 

29 Novembre 2017
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