Emanuela Sabbatini
7:00 am, 23 Novembre 17 calendario

“Io e le bimbe indiane” Vita di un eroe civile

Di: Redazione Metronews
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ROMA. «Uno scherzo telefonico». A questo ha subito pensato Emanuela Sabbatini quando il 18 novembre la Presidenza della Repubblica le comunicava di essere Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Emanuela, 41 anni, romana, è uno dei 30 cittadini che si sono distinti quest’anno per atti di eroismo, impegno nella solidarietà e per il contrasto alla violenza. Il riconoscimento, in particolare, «per il suo contributo a favore della alfabetizzazione femminile e del contrasto al fenomeno delle spose bambine in India». Nel 2012 la Sabatini, insegnante di yoga e per anni dipendente di una multinazionale, ha fondato AFLIN, costola italiana della Fior di Loto India Foundation che offre istruzione gratuita a centinaia di bambine a Pushkar, India. 
Il Presidente Mattarella ha conferito 30 onorificenze, 18 sono a donne…
Lo ho notato subito anche io. Un risultato straordinario.
Straordinario perché autentico?
Esattamente. Io non sapevo neppure cosa fosse questo riconoscimento. 
Lei si sente un eroe, come dichiara la Presidenza della Repubblica?
È un riconoscimento che condivido con tante persone. Quello che facciamo in India è il frutto della collaborazione di tanti eroi. Dai volontari ai sostenitori che sono qui in Italia.
Il 25 è la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.  In India voi vi dedicate molto alle bambine “intoccabili”, sottraendole ai matrimoni combinati e a un destino di povertà…
Dal 2006 la legge indiana ha stabilito che l’età minima per sposarsi è 18 anni. La legge esiste, il problema è farla applicare. Dal 2009, l’anno in cui sono andata in India per la prima volta, a oggi, sono stati fatti molti passi in avanti nel riconoscimento dei diritti delle donne anche in questo Paese. Ma molto deve essere ancora fatto..
L’arma vincente?
La scuola è la vera arma. Far studiare le bambine fino ai 18 anni le salvaguarda. Saper leggere e scrivere vuol dire poter aiutare la famiglia e la comunità. In 4 anni la nostra onlus è riuscita a far iscrivere nella scuola privata di Puskar circa 100 bambine. Ora l’obiettivo è di lavorare con situazioni ancora più critiche. Come una scuola pubblica di Jaipur frequentata solo da figli di mendicanti.
Tornando alla giornata di venerdì, qual è il suo messaggio per questa occasione?
Le donne non si devono mai sentire sole. Hanno un potere immenso nella nostra società e per questo non devono mai avere paura…
Purtroppo però i numeri ci dicono che ancora la violenza contro le donne è un fenomeno assai diffuso…
Quando si ha davanti una donna, si deve sempre pensare che dietro c’è una mamma, una sorella… Le istituzioni devono portare più attenzione, più cuore e devono sapersi immedesimare di più.  
SERENA BOURNENS
 

23 Novembre 2017
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