Calcio
9:55 pm, 20 Novembre 17 calendario

Tavecchio si dimette ma la resa è uno show

Di: Redazione Metronews
condividi

CALCIO Carlo Tavecchio si è dimesso dalla carica di presidente della Figc. Sono stato davanti alla sede del Governo del calcio sia ieri, nelle concitate ore che hanno portato all’abbattimento di uno dei più longevi totem del nostro pallone, sia il 15 novembre, quando per il disastro mondiale fu silurato Giampiero Ventura e sembrava che dovesse essere l’unico a pagare il conto: l’impressione è che il calcio sia di fronte ad un confuso braccio di ferro tra necessità di rinnovarsi ed istinto di sopravvivenza delle vecchia classe dirigente. Prova ne è l’atteggiamento da ultimo giapponese di Renzo Ulivieri, presidente Assoallenatori. Macerie: la spaccatura più grave e visibile è con il Coni.  La  Figc sarà  commissariata, ma il mondo del pallone,  allergico alle interferenze del Coni, starebbe preparando un ricorso al Tar.   
 Chi dopo di lui?
I nomi per il dopo Tavecchio per ora sono aria fritta, ma comunque già circolano: si va dall’evergreen Franco Carraro a Veltroni, da Demetrio Albertini e Damiano Tommasi. Meno accreditata, per ora, l’ipotesi Cosimo Sibilia. L’addio di Tavecchio ieri è stato uno show: l’ex capo della Figc ha parlato di «sciacallaggio politico» ai suoi danni. «Tavecchio paga per Ventura, per un insuccesso sportivo. Se quel palo (colpito da Darmian a Stoccolma, ndr) fosse stato gol io sarei diventato un campione», ha poi detto, «ma il ct non l’ho scelto io (sarebbe stato Lippi,che però ha smentito, ndr). Ho cambiato gli equilibri europei e ho portato la Var, prima di me solo Biscardi.  Colpe? Solo non aver cambiato c.t. nell’intervallo di San Siro».  Ora: messi finalmente in naftalina gli artefici del fallimento mondiale,  una cosa va notata: Ventura non si è dimesso. Tavecchio, l’odiatissimo Tavecchio, sì.
A.B.

20 Novembre 2017
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo