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8:09 pm, 14 Novembre 17 calendario

L’amaro risveglio dopo la sberla

Di: Redazione Metronews
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ROMA Il day after, dopo una notte di incredulità, è un fiume in piena di rabbia e scoramento che attraversa il Paese. A partire dalla politica, che dal campo di calcio e dai vivai approda alle polemiche con scintille su migranti e Ius soli. Se il leader della Lega Matteo Salvini se la prende con i «troppi stranieri nel campionato italiano», il segretario del Pd, Matteo Renzi, lo accusa di sciacallaggio e ricorda «l’immagine della Francia multietnica campione del mondo nel 1998».
La politica
«I problemi del mondo sono altri, per carità – ha aggiunto l’ex premier – ma dispiace vedere bambini e ragazzini in lacrime perchè per tutti noi, che amiamo rincorrere una palla fin dai tempi in cui si giocava in piazza, il Mondiale è sempre qualcosa di magico. Il calcio in Italia è un’emozione fantastica, ma mai come in questo momento ha la necessità di essere totalmente rifondato. Non partecipare al Mondiale di Russia è una sberla enorme. Facciamo sì che aiuti tutti a cambiare radicalmente, da subito. Ripartiamo dai volontari dei settori giovanili e da chi crede nella magia di questo sport». «Il primo passo da cui ripartire per gettare le basi future – secondo il M5S –  è investire seriamente nello sport scolastico».
L’economia
Ma lo schiaffo è anche economico. Così se il ministro dello sviluppo economico, Carlo Calenda, non crede a possibili ricadute sul Pil, c’è chi ricorda che il semplice accesso al Mondiale russo avrebbe garantito un guadagno immediato di 8,2 milioni. «Per il sistema del calcio italiano la mancata qualificazione è una perdita economica finanziaria che si estenderà su più anni – commenta Confcommercio – il che non implica necessariamente una riduzione apprezzabile del Pil. Pur non essendo disponibili osservazioni dirette sugli effetti dell’esclusione in termini di fiducia, consumi e Pil, si può però osservare all’opposto cosa significhi per la macroeconomia di un Paese vincere un mondiale o un europeo».
Giù vendite di televisori
«In questo senso – fa notare Confcommercio – le vittorie della Spagna nel 2010 e dell’Italia nel 2006 non hanno mostrato particolari effetti sul Pil, legato a dinamiche ben più complesse». Secondo il centro studi di Confcommercio, però, un possibile effetto dell’esclusione patita lunedì sera «si rinviene nelle vendite di televisori di ultima generazione», che sicuramente segneranno il passo.
METRO

14 Novembre 2017
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