Autonomia lombarda Sono tutti d’accordo
PIRELLONE Larghissima maggioranza in Consiglio regionale. Così, ieri, è passata la risoluzione per l’autonomia dopo il referendum: su 72 votanti, 67 i favorevoli, solo 4 contrari (Baldini di Fuxia People, Tomasi del Pd, Rosati e D’Avolio di Mdp), astenuta Cremonesi di Insieme. Grande coalizione, dunque. Sì dal Pd (Alessandro Alfieri: «Referendum inutile, ma ora voltiamo pagina»), dal M5S (Dario Violi: «La risoluzione non contiene propaganda, come da nostra richiesta»), da Ap (Angelo Capelli: «Nella differenza si resta ancora più uniti»). Così, con le spalle coperte, Maroni, già da domani, sarà a Roma per intavolare le trattative per l’autonomia. Chiederà, Maroni, «sei tavoli, di cui uno a Milano, per portare in Lombardia il maggior numero possibile di competenze e di risorse». Le trattative, sempre per il presidente regionale, dovrebbero concludersi a gennaio, per poi dar vita a una legge verosimilmente nella prossima legislatura. Esulta la Lega con Massimiliano Romeo. Il cuore della risoluzione, dice, è il «coordinamento della finanza pubblica», col passaggio dal sistema «dei trasferimenti statali a quello della fiscalizzazione che evita i tagli diretti da parte dello Stato». Nessuna delusione per il fatto che non ci sia un riferimento diretto al residuo fiscale.
S. RIZ.
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