Tecnologia
6:29 am, 26 Ottobre 17 calendario

Per battere le epidemie serve un’Intelligenza Artificiale

Di: Redazione Metronews
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TECNOLOGIA Letteratura e film hanno dipinto un futuro distopico dominato dai robot. Dai conflitti morali descritti da Isaac Asimov al filmdi Spielberg “I.A. Intelligence Artificial”, alle minacce militari di “Terminator”.
Ma c’è un settore in cui i benefici sembrano più degli svantaggi: l’Intelligenza Artificiale applicata allo sviluppo della medicina. Aime (Intelligenza Artificiale in Epidemiologia Medica) è un’azienda che cerca di prevenire le malattie attraverso la tecnologia e si propone di aiutare i governi di tutto il mondo a migliorare le loro decisioni in materia di salute pubblica.
«Il nostro approccio consiste nell’analisi e nell’elaborazione delle soluzioni attraverso la comprensione di tutti i fattori in gioco» spiega Rainier Mallol, 26enne domenicano fondatore e  presidente della start up Aime, premiata anche dalla Nasa. «In questo modo abbiamo sviluppato soluzioni per malattie come la Dengue, Zika e la Chikungunya. Siamo stati in grado di prevedere con tre mesi di anticipo dove e come sarebbe esploso il successivo focolaio».
Rainier Mallol ritiene che la regolamentazione dell’Intelligenza Artificiale sia necessaria per evitare abusi ma è comunque ormai parte del nostro presente e del nostro futuro.
 Come interviene l’Intelligenza Artificale nello sviluppo della  medicina?
Sta già migliorando diversi aspetti, in particolare per quello che riguarda la robotica nei dispositivi medici. Ma anche se questo va bene, non è abbastanza. Dobbiamo usare grandi masse di dati demografici per poter determinare quando e come  si svilupperà la prossima epidemia, quando  spunterà una nuova malattia e come sarà, come si diffonderà l’infezione, migliorando i modelli statistici esistenti che ora hanno ancora capacità limitate. Tutto ciò può essere raggiunto con molteplici collaborazioni tra governi e aziende del settore privato.
 Come stiamo usando ora l’Intelligenza Artificiale?
Stiamo ancora imparando. L’IA è ora utilizzata dalle aziende e dalla finanza  per migliorare il processo decisionale, ma viene applicata anche nei nostri telefoni quando si scatta una foto (e le telecamere riconoscono i volti che sono una forma semplice di IA). Con l’introduzione di processori e di sensori più potenti e con la nuova cultura di registrazione dei dati, l’IA diventerà lo strumento essenziale in molti settori della nostra vita quotidiana, dalle decisioni dei governi che interessano le popolazioni, alle decisioni micro che influenzano gli individui (come scegliere quale frutta acquistare o non acquistare in base ad un AI che potrebbe riconoscere il grado di la maturazione).
Ci sono pericoli legati all’IA?
Tutto dipende dalle intenzioni del progettista.
FELIPE HERRERA
 

26 Ottobre 2017
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